Contrappunti.it/ Balcanizzare Internet

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di M. Mantellini. Non è il legislatore che sia in questi casi particolarmente stupido, è il mezzo che utilizziamo. Le pochezze, le cialtronate, l'impreparazione e la poca intelligenza oggi escono sottolineate come da un evidenziatore
di M. Mantellini. Non è il legislatore che sia in questi casi particolarmente stupido, è il mezzo che utilizziamo. Le pochezze, le cialtronate, l'impreparazione e la poca intelligenza oggi escono sottolineate come da un evidenziatore


Roma – Ogni stagione ha i suoi brutti termini. C’e stato il tempo della “rottamazione”, quello in cui tutto “tracimava”, quello dell’uso becero della lingua inglese (solo qualche giorno fa Repubblica ha titolato a nove colonne “Election day” per annunciare la data delle prossime elezioni politiche). Ebbene oggi sembra giunta l’ora della parola “balcanizzazione”.

La “balcanizzazione” di Internet? E ‘ un argomento vecchio come Internet stessa: risale ai tempi in cui gli amanti di gopher definivano il web un inutile accozzaglia di immagini difficili da scaricare. Rimanda alle ancora oggi non sopite polemiche fra i sostenitori del plain text nei messaggi di posta elettronica assediati dall’html. E l’elenco potrebbe continuare a lungo. Chi non rispetta la netiquette, per esempio, in quale infrazione incorre? Contribuisce anch’egli alla “balcanizzazione” della rete?

Sono passati pochi anni dalla esplosione del fenomeno Internet nella società occidentale e i suoi meccanismi autoregolamentativi sono ormai vecchi ricordi di un tempo andato. Inutili regole da avviare – appunto – alla rottamazione. E ‘ curioso, specie se si considera che (per fare un esempio che i vecchi utenti della rete ben conoscono) l’architettura di regole che Usenet si era data, sono a tutt’oggi un esempio lampante di quello che si sarebbe potuto fare e che invece è stato stupidamente abbandonato.

Certo, Internet è mutata radicalmente e all’interesse dei più si è sostituito rapidamente quello dei grandi investitori, alla voglia di rispettare ed ascoltare si è sostituita la necessità stringente di ottenere risultati d’esercizio, ad una diffusa voglia di “comprendere comunicare e conoscere”, passatempo senza costrutto di giovani sognatori e universitari con troppo tempo libero, si è rapidamente sostituita la mentalità impositiva del commercio elettronico o del pay per click.

Da nessuno sentirete descrivere questi fenomeni come atti di balcanizzazione della rete (anche se da un certo punto di vista di sicuro lo sono stati) eppure, per un specie di nemesi storica di breve corso, il modello economico di sfruttamento commerciale di Internet mostra oggi molti dei suoi limiti. Il grande suk globale viene così parzialmente restituito ai suoi utenti “non paganti” perché lo ricomincino ad utilizzare per le loro inutili attività. E da qualsiasi parte vi giriate, il termine “new economy”, fino a ieri magico passepartout buono ad ogni uso, viene accolto con un ghigno di malcelato fastidio.

Ha ragione da vendere l’ex chairman ICANN Esther Dyson quando critica iniziative come quella dei domini paralleli propagandati da New.net . Si tratta anche in questo caso di balcanizzazione della rete, le chiede il giornalista? Per quanto l’ICAAN possa essere meritevole di biasimo e di critiche feroci sarà sempre meglio di una piccola associazione che, per il proprio profitto commerciale, rischia di minare le basi della struttura della rete Internet.


Così come il GARR che per anni si è dedicato alla organizzazione della rete in Italia – definito dal ex Ministro Passigli con tono di evidente spregio una “associazione studentesca” inadatta a compiti tanto importanti quali la tutela del buon nome dei parlamentari a rischio di cybersquatting – sarà sempre infinitamente meglio di una commissione stabilita per legge infarcita di politici e delegati di ogni razza e colore.

Nella sottovalutazione dell’importanza dell’interesse della maggioranza e nello spregio di ogni regola di comportamento, sono maturati molti dei tonfi economici che la rete Internet sta vivendo in questi mesi e molte delle leggi senza capo ne coda che il Parlamento anche da noi ha ritenuto di approvare. Avete letto la
lettera
aperta alla Siae della Associazione Software Libero, pubblicata da questo giornale qualche giorno fa? Era così difficile capire che in un mondo connesso una lettera aperta è oggi assai più aperta di un tempo e che le bugie, quelle che una volta avevano la gambe corte oggi ormai hanno propaggini nanometriche?

Non è che il legislatore sia in questi casi particolarmente stupido: è il mezzo che utilizziamo che è crudele e senza pietà. Le pochezze, le cialtronate, l’impreparazione e la poca intelligenza oggi escono sottolineate come da un evidenziatore. Più persone raggiungono Internet e più difficile appare il loro governo specie laddove – non necessariamente in Italia – la classe politica è di scarso livello intellettuale o di moralità discutibile. E i rischi di balcanizzazione della rete (mi perdonerete un’ultima volta il brutto termine) oggi che il grande capitale e il mondo politico stanno iniziando a comprendere quanto sia complesso e a doppio taglio l’uso strumentale di Internet, appaiono forse un poco più distanti di un tempo.

Massimo Mantellini

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Pubblicato il
19 mar 2001
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