Apple contro i minori a Oriente

Apple contro i minori a Oriente

Il rapporto annuale redatto da Cupertino sui partner stranieri rivela l'impiego di lavoratori minorenni, sottopagati e costretti a orari di lavoro prolungati ben oltre il limite massimo
Il rapporto annuale redatto da Cupertino sui partner stranieri rivela l'impiego di lavoratori minorenni, sottopagati e costretti a orari di lavoro prolungati ben oltre il limite massimo

Che la maggior parte dei prodotti Apple venisse assemblata in stabilimenti cinesi, tailandesi o filippini non è una novità (la dicitura Designed by Apple in California. Assembled in China campeggia sulla maggior parte degli oggetti hi-tech della Mela), come non lo sono i controlli eseguiti periodicamente dagli ispettori di Cupertino per verificare il rispetto dei lavoratori in conformità alle leggi locali. Proprio da una di queste ispezioni, tuttavia, è emerso che nel 2009 almeno 11 quindicenni avrebbero lavorato illegalmente in alcune di queste fabbriche: almeno secondo quanto dichiarato da Apple stessa.

Da Cupertino hanno preferito non rendere nota l’identità degli adolescenti, limitandosi a chiarire che “al momento non lavorano più o hanno superato il limite di età imposto dalla legge per essere impiegati regolarmente”. Un’ammenda, quella della Mela, che per alcuni corrisponde a una vera e propria ammissione di colpa, ma che potrebbe anche costituire la dimostrazione che i controlli sempre più stringenti nei confronti delle aziende appaltatrici occupano una posizione di rilievo nella to-do-list di Jobs e soci.

A ogni modo quella dei lavoratori minorenni sembra essere solo una fra le molteplici irregolarità riscontrate da Apple nel corso dell’anno passato: più della metà delle realtà monitorate facevano lavorare i propri dipendenti ben oltre le 60 ore settimanali concesse da Apple in paesi dove non tutti effettuano questo genere di controlli e gli orari tendono a essere molto elastici .

Per quanto riguarda i salari, altro problema non nuovo per Apple, è invece emerso che il 24 per cento degli appaltatori non corrispondeva ai propri dipendenti lo stipendio minimo garantito: un dato questo che si riflette anche sulle generali condizioni di lavoro, sotto la media nel 37 per cento dei casi.

In totale sono 102 gli impianti esteri controllati da Apple per un totale di oltre 133mila dipendenti , e l’azienda si ritiene comunque soddisfatta dei risultati ottenuti, in crescita rispetto al passato: “In generale – spiegano da Cupertino – le ispezioni annuali negli stabilimenti di assemblaggio hanno dimostrato un miglioramento della produttività e delle condizioni di lavoro.”

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
1 mar 2010
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