Scatta il toto-iPad

Scatta il toto-iPad

di D. Galimberti - Quanti iPad si venderanno? Uno, nessuno e centomila. Predire oggi come andrà a finire la nuova scommessa di Apple è impossibile. Ma analisti e istituti di ricerca si sbizarriscono sul tema
di D. Galimberti - Quanti iPad si venderanno? Uno, nessuno e centomila. Predire oggi come andrà a finire la nuova scommessa di Apple è impossibile. Ma analisti e istituti di ricerca si sbizarriscono sul tema

Qualche giorno fa, un’ inchiesta fatta da RBC Capital Markets aveva evidenziato che su 3.200 intervistati il 13 per cento ha dichiarato di essere disposto a comprare un iPad non appena sarà in commercio. Confrontando il dato con la stessa inchiesta fatta nel 2007 a proposito di iPhone, e che aveva dato come risultato un 9 per cento di persone interessata all’acquisto, sembrerebbe che iPad sia destinato ad un grande successo.

Bisognerebbe capire quanto un campione di persone 3200 possa essere rappresentativo dell’intero mercato (su scala mondiale) a cui si rivolgerà iPad (ma questo valeva anche per iPhone), ma il numero in sé andrebbe contestualizzato per valutare quanto possa essere significativo. Prima di tutto quando venne lanciato iPhon, si trattava di una prima assoluta, nessuno sapeva a cosa sarebbe andato incontro, e non c’era nessun AppStore a sostenere le vendite. Pare scontato quindi che, nonostante l’attesa che si era generata, gli utenti fossero più cauti in merito alle loro intenzioni di acquisto: se, nel corso del MacWorld Expo del 2007, oltre a iPhone Jobs avesse annunciato anche l’apertura immediata dell’AppStore, scommetto che in questo momento staremmo ragionando su percentuali completamente differenti.

In secondo luogo i numeri di cui abbiamo parlato sono la somma di due percentuali, quelli “molto” interessati, e quelli “abbastanza” interessati: concentrando l’analisi solo su chi è “molto” interessato, la percentuale sarebbe solo del 4 per cento, contro un 3 di chi era interessato all’iPhone. Va considerato che parliamo di basse percentuali su un campione ridotto, ci vuole poco a passare dal 3 al 4, quindi il presunto aumento di interesse sarà tutto da verificare al momento del lancio.

Più significativa invece l’indicazione sul modello che interessa: le vie di mezzo non piacciono, e le versioni più gettonate sono l’entry level da 16GB con il solo WiFi, o la versione top da 64GB con WiFi e connessione 3G (entrambi con il 19 per cento di preferenze). I modelli da 32GB, con o senza il 3G, si piazzano come seconda scelta (rispettivamente con il 12 e il 10 per cento di interesse), mentre in ultima posizione troviamo il modello WiFi da 64GB e quello con modulo 3G da 16GB. Questa suddivisione lascia intendere che chi non si fa problemi a spendere punta direttamente al modello più accessoriato (lasciando perdere le varianti intermedie), mentre c’è una grande fetta di persone che desidera iPad ma si accontenta della versione base.

Un’ultima considerazione va fatta sicuramente in merito alle come la gente pensa di utilizzare iPad. Al di là del fatto che nella ricerca manca qualsiasi riferimento all’utilizzo di applicazioni (o giochi), il 68 per cento degli interessati dichiara che userà iPad per navigare in Internet, e il 44 per cento per controllare la posta. A quanto pare il mancato supporto di Flash non spaventa gli utenti, che puntano ad utilizzare il tablet della mela per uno scopo che presumibilmente era l’obiettivo primario dei netbook (obiettivo che è a mio avviso è stato in parte mancato perché i netbook sono stati in gran parte acquistati come se fossero laptop a basso costo, spesso con risultati deludenti). Solo il 37 per cento dichiara di volerlo utilizzare come eBook reader, mentre il 28 per cento dice che lo userà per consultare riviste e quotidiani, mercato ancora tutto da sviluppare ma che dovrebbe assumere un ruolo decisivo su iPad.

Negli stessi giorni è stata pubblicata anche un’altra ricerca realizzata da AdMob , che sebbene sia focalizzata su un campione ancora più ridotto di utenti (960 persone) evidenzia altri aspetti interessanti sui futuri acquirenti di iPad. Da questa indagine emerge che il 16 per cento di chi possiede un iPhone è interessato a comprare un iPad nei prossimi 6 mesi: ciò che però sorprende maggiormente è che il 24 per cento degli stessi utenti iPhone si dichiara interessato a comprare un iPod Touch, il che significa che c’è maggiore interesse verso il piccolo “palmare” Apple (se così vogliamo chiamarlo) piuttosto che non per il tablet, anche se non è molto chiaro perché chi possiede già un iPhone dovrebbe comprare anche un iPod Touch.

La stessa tendenza si riscontra anche tra gli utenti Android e WebOS (Palm), e addirittura il 22 per cento degli utenti di WebOS dichiara di voler comprare un iPod Touch entro i prossimi 6 mesi. Se gli utenti di WebOS mostrano una certa propensione a voler acquistare iPod Touch o iPad (in tal caso la percentuale è dell’11 per cento), gli utenti Android sono invece più inamovibili, forse perché maggiormente soddisfatti della loro scelta, o forse perché più legati alla filosofia open del sistema di Google e quindi meno propensi a rivolgersi ad alternative “chiuse”. L’aspetto sul quale tutti concordano è però lo scarso interesse verso Amazon Kindle: si va dal 6 per cento degli attuali utenti iPhone al 2 per cento degli utenti di WebOS.

I casi sono due: o spaventa l’eccessiva “chiusura” dei formati del Kindle, oppure la gente preferisce un dispositivo polifunzionale rispetto ad uno dedicato esclusivamente alla lettura di eBook. Personalmente credo che entrambi i fattori abbiano la loro importanza (anche se punterei maggiormente l’indice sul secondo), ma bisogna anche considerare che il campione scelto per realizzare questa statistica non è rappresentativo della popolazione in maniera omogenea: il solo fatto che tutti gli intervistati siano in possesso di un dispositivo portatile basato su iPhone OS, Android, o WebOS, li rende parte di una sottocategoria che potrebbe essere scarsamente interessata ad un eBook reader; un’indagine simile realizzata tra gli utenti di una biblioteca potrebbe mettere in evidenza dei numeri assai diversi.

Volendo ci sarebbero molte altre cose da dire riguardo la ricerca di AdMob , sul numero medio di applicazioni scaricate per i vari sistemi (sensibilmente più alto per iPhone e iPod Touch, sia che si parli di applicazioni free che di quelle a pagamento), sull’età degli utenti (quasi il 70 per cento di chi possiede un iPod Touch ha meno di 17 anni), e sul traffico Internet generato dai vari dispositivi (50 per cento iPhone OS, 21 Android, 19 Symbian OS), ma concentriamoci sulle prospettive per iPad. Considerando che attualmente sono stati venduti 75 milioni di iPhone, anche supponendo che il numero effettivo di utenti del Melafonino sia inferiore (ci sarà anche chi ne ha comprati due per sostituirne uno guasto o per avere l’ultimo modello), e anche supponendo che non tutti quelli che dichiarano di volerlo acquistare lo faranno veramente, potenzialmente nei primi 6 mesi di lancio si potrebbero vendere più di 10 milioni di iPad. E tutto questo considerando solo gli attuali utenti di iPhone.

Ovviamente si sta solo fantasticando con i numeri, ma la potenzialità è evidente: e nel giro di qualche settimana potremo avere i primi riscontri oggettivi sul reale andamento delle vendite, e sul grado di soddisfazione degli utenti.

Domenico Galimberti
blog puce72

Gli altri interventi di Domenico Galimberti sono disponibili a questo indirizzo

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 2 mar 2010
Link copiato negli appunti