Ubisoft, le scuse dopo il crash

Ubisoft, le scuse dopo il crash

La software house francese ha spiegato ai suoi adirati utenti che sarebbe stata vittima di un attacco di tipo DDoS. Non c'entra il DRM, la colpa del disservizio è dei cracker cattivoni
La software house francese ha spiegato ai suoi adirati utenti che sarebbe stata vittima di un attacco di tipo DDoS. Non c'entra il DRM, la colpa del disservizio è dei cracker cattivoni

Inizialmente erano state fornite spiegazioni piuttosto vaghe: i server della software house francese Ubisoft erano rimasti inaccessibili a causa di una domanda eccezionale relativa ai giochi Assassin’s Creed 2 e Silent Hunter V . Ora, Ubisoft ha chiesto ufficialmente scusa alle migliaia di giocatori che erano state tirate fuori dai game nel corso dell’ultimo fine settimana.

Per oltre dieci ore, a partire dalla mattinata della scorsa domenica, un vasto numero di player non era riuscito a collegarsi ai server del game publisher transalpino. Un vero problema, dato l’obbligo loro imposto di giocare soltanto se connessi. E anche una beffa, dato che i possessori della versione crackata sembra riuscissero nel frattempo a giocare tranquillamente .

Una beffa che sembra non essere andata particolarmente a genio ai legittimi acquirenti dei due nuovi, attesi titoli. Sui forum sono piovute critiche non troppo velate. “Questo penalizza semplicemente acquirenti legittimi come me che vorrebbero giocare, ma non possono”, ha dichiarato un utente. Un altro player – altrettanto scontento – ha sottolineato l’irritante silenzio della stessa Ubisoft su quanto accaduto.

Ma la software house francese ha alla fine parlato , gettando luce sul vero motivo del recente crash dei suoi server. “Ubisoft chiede scusa a tutti i giocatori che non sono riusciti a giocare a SH 5 e AC 2 – ha spiegato un comunicato ufficiale – I nostri server sono stati vittima di un attacco e, sebbene non siano caduti, il normale servizio ha subito una limitazione dalle 2.30 alle 9.30 ora di Parigi”.

Secondo le dichiarazioni di Ubisoft , gli attacchi non avrebbero coinvolto il 95 per cento dei player , ma semplicemente una ristretta cerchia che – dopo il tentativo di dare avvio ad una sessione di gioco – ha dovuto osservare un avviso di errore di tipo DDoS . Il game publisher transalpino ha quindi spiegato ai suoi utenti che è attualmente al lavoro per evitare che ciò accada nuovamente nel futuro.

Mauro Vecchio

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
9 mar 2010
Link copiato negli appunti