Apple, una vera potenza militare

Apple, una vera potenza militare

I militari sono interessati ai prodotti consumer della Mela e fanno visita a Cupertino. L'accoppiata hardware+software di Jobs e compagni sembra destinata a finire anche sul campo di battaglia
I militari sono interessati ai prodotti consumer della Mela e fanno visita a Cupertino. L'accoppiata hardware+software di Jobs e compagni sembra destinata a finire anche sul campo di battaglia

Apple ha ricevuto la cartolina del Pentagono, e deve tenersi pronta per essere chiamata a compiere il proprio dovere armi in pugno. Fuor di ironia, i “pezzi grossi” dell’esercito statunitense hanno recentemente fatto visita alla Mela morsicata per un tour guidato, con l’idea niente affatto campata in aria di adottare le premiate tecnologie consumer sviluppate dalla società guidata da Steve Jobs a esigenze eminentemente guerresche .

Oltre ad avere un nome che è tutto un programma, il generale maggiore Nick Justice è anche a capo del Research, Development, and Engineering Command dell’esercito statunitense. Assieme ai membri del suo staff, il generale Justice si è incontrato con il management di Apple per discutere dell’abbandono del design proprietario dei dispositivi elettronici dello US Army e la conseguente adozione delle tecnologie di Cupertino.

“Le tecnologie Apple”, osserva Ron Szymanski del Communications-Electronics Research and Development Center (CERDEC), “offrono soluzioni straordinarie e comprovate con design intuitivi che permettono agli utenti di imparare in fretta senza un manuale di istruzioni”. All’esercito non dispiacerebbe, continua Szymanski, “applicare l’esperienza di Apple nella progettazione di applicazioni militari”.

La facilità d’impiego e l’approccio diretto di dispositivi che “semplicemente funzionano” come quelli di Apple sono diventati una priorità per i capi militari statunitensi, e l’adozione di soluzioni hardware+software già abbondantemente note ai soldati come quelle derivanti da iPod e iPhone sembra essere la strada più immediata da seguire per risolvere la questione.

Di concreto non c’è ancora nulla e i colloqui sarebbero dunque ancora nelle fasi preliminari, ma come già dimostrato dal “caso Bulletflight” (appliance per iPhone usata dai cecchini in Afghanistan per calcolare la giusta traiettoria) di hardware Apple ne gira già parecchio tra i soldati USA. Un’eventuale (quanto a questo punto probabile) coinvolgimento diretto di Cupertino nel processo di design di tecnologie da impiegare sul campo di battaglia non farebbe altro che ufficializzare questo stato di cose.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
24 mar 2010
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