Centomilioni di CD protetti, by Macrovision

Centomilioni di CD protetti, by Macrovision

L'azienda dei lucchetti annuncia di aver piazzato oltre 100 milioni di CD contenenti la propria tecnologia anticopia, un traguardo raggiunto soprattutto grazie al mercato europeo. Gli USA sono il prossimo bersaglio
L'azienda dei lucchetti annuncia di aver piazzato oltre 100 milioni di CD contenenti la propria tecnologia anticopia, un traguardo raggiunto soprattutto grazie al mercato europeo. Gli USA sono il prossimo bersaglio


Santa Clara (USA) – Sono 100 milioni, secondo Macrovision , i CD protetti con i propri lucchetti digitali che, fino ad oggi, sono piovuti sui mercati internazionali, in particolar modo quello europeo e giapponese.

L’azienda, che ha recentemente acquisito Midbar Tech, creatrice della nota tecnologia anticopia Cactus Data Shield (CDS), sostiene che i CD da lei prodotti contengono due tracce: una in standard red book, riproducibile su qualsiasi lettore audio, ed una di dati, leggibile su qualsiasi PC.

Quella descritta da Macrovision non è altro che la tecnologia CDS 200 ereditata da Midbar, un sistema di protezione molto diffuso che prevede la possibilità, per gli utenti di PC, di ascoltare versioni compresse delle tracce audio tradizionali attraverso un player fornito direttamente sul CD.

I 100 milioni di CD di cui si vanta Macrovision non sono dunque tutta farina del suo sacco: la tecnologia CDS era la più diffusa sul mercato ben prima che Macrovision l’acquistasse insieme ai suoi inventori.

Ad ogni modo, il proclama di Macrovision conferma – come sanno bene i lettori che seguono il canale Pirateria e Copyright di PI – come i CD protetti, nonostante la pioggia di critiche provenienti dal mondo dei consumatori e i reclami di Philips , abbiano ormai raggiunto un livello di penetrazione sul mercato elevatissimo.

Macrovision, che assicura come i propri CD offrano “un’eccellente riproducibilità ed efficacia”, ci tiene a sottolineare come “il superamento dei 100 milioni di CD è un importante pietra miliare nello sviluppo e nella diffusione delle protezioni per i CD di musica”.

“Le etichette discografiche sono di fronte ad una sfida senza precedenti nel tentare di fermare la condivisione non autorizzata di musica e la masterizzazione dei CD”, ha commentato Adam Sexton, vice president of marketing di Macrovision?s Music Technology Division. “Siamo felici di essere stati in grado di bilanciare la necessità di proteggere i contenuti dell’industria della musica con l’esigenza di offrire ai consumatori la possibilità di ascoltare i CD anche sui PC, come si aspettano”.

Macrovision non fa alcun riferimento, tuttavia, ai problemi emersi con le prime versioni della tecnologia CDS né del fatto che per diverso tempo i consumatori europei sono stati utilizzati dalle etichette come cavie su cui sperimentare sistemi anticopia che, fino a non molto tempo fa, spesso accompagnavano CD privi di alcun bollino o disclaimer .

E se in Europa i CD protetti sono una realtà da ormai oltre un paio d’anni, Macrovision si pavoneggia con l’intenzione di inondare molto presto anche gli USA, un mercato dove fino ad oggi le tecnologie anticopia sono state applicate solo a pochi album.

Se agli americani arriveranno tecnologie più mature, capaci di non mandare in stallo il computer o far gracchiare l’autoradio, questa volta dovranno ringraziare gli europei per il cortese, e spesso involontario, beta testing.

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Pubblicato il
4 apr 2003
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