iPhone 4G, i postumi della sbronza

iPhone 4G, i postumi della sbronza

Lo sfortunato protagonista della perdita del segretissimo Melafonino al centro di uno psicodramma. Mentre Jobs punta a controllare più efficacemente tutti i prototipi ancora in circolazione
Lo sfortunato protagonista della perdita del segretissimo Melafonino al centro di uno psicodramma. Mentre Jobs punta a controllare più efficacemente tutti i prototipi ancora in circolazione

Il padre del 27enne ingegnere a cui era stato affidato l’iPhone arrivato a Gizmodo afferma che il figlio sarebbe “devastato” per quello che è accaduto.

Essere al centro di una tempesta mediatica può già mettere in difficoltà i nervi di una persona non abituata alla ribalta, trovarcisi con il senso di colpa è ancora più difficile da gestire. Basti pensare che Gray Powell è diventato il protagonista della classifica del Late Show, con David Letterman ad elencare la “top ten delle scuse che ha utilizzato” per giustificare la sparizione del prototipo. Così non deve essere affatto facile per il giovane ingegnere reggere il peso della distrazione, nonostante la solidarietà degli osservatori che nei giorni scorsi si sono espressi in sua difesa: potrebbe probabilmente fargli comodo il viaggio in Germania offertogli dalla Lufthansa via Twitter: “Dal momento che ha dimostrato di apprezzare la birra e la cultura tedesche”.

Il padre di Gray Powell, peraltro, ci tiene a sottolineare che “il ragazzo che ha trovato l’iPhone in realtà è un ladro, che l’ha rubato”. E scommette sulla permanenza del figlio a Cupertino : “È bravo in quello che fa – spiega – è un gran lavoratore” e soprattutto “ama Apple”. Cosa, certamente, che non guasta quando c’è una situazione di grossa crisi in una relazione.

Intanto Apple pensa alle contromosse per evitare che un incidente del genere possa ripetersi . Sembrerebbe infatti che saranno limitati i dispositivi da dare in prova ai dipendenti , magari restringendo l’onere/onore ai dirigenti di alto livello con maggiori responsabilità aziendali. Anche se si ritiene che Steve Jobs già monitorasse personalmente gli eletti a portatori del device , che devono oltretutto firmare un ulteriore accordo di confidenzialità oltre alle normali clausole contenute nel proprio contratto di lavoro.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
23 apr 2010
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