iPad, un viatico per il malware

iPad, un viatico per il malware

Scoperto uno scam indirizzato ai nuovi possessori del tablet di Cupertino. Una mail infetta invita a scaricare una fantomatica versione di iTunes ottimizzata
Scoperto uno scam indirizzato ai nuovi possessori del tablet di Cupertino. Una mail infetta invita a scaricare una fantomatica versione di iTunes ottimizzata

Circa tre settimane dopo aver fatto la propria comparsa sul mercato e dopo aver venduto più di 600mila esemplari (alcune stime addirittura indicano 1 milione di pezzi), l’hype mediatico di iPad ha fatto sì che, come <a href="http://www.bitdefender.it/NW1494-it–Una-Backdoor-travestita-da-Update-di-iTunes-punta-agli-utenti-iPad.html
” target=”_blank”>riportato da BitDefender , alcuni scammer abbiano preparato una truffa per gli utenti che sincronizzano il proprio tablet attraverso un PC .

Il tentativo di scam si palesa sotto forma di messaggio di posta apparentemente innocente, con il quale si invita al download di una versione di iTunes ottimizzata appositamente per iPad (il tablet di per sè sarebbe immune, così come i sistemi Mac): cliccando sul link l’utente che si aspetta di veder comparire il processo di scaricamento viene invece ingannato con una fedele riproduzione di quest’ultimo, che però trasferisce sul computer un malware identificato come backdoor.bifrose.AADY .

Una volta scaricato il malware, mentre l’utente si chiede che fine abbia fatto la fantomatica nuova versione di iTunes, questo procede invece alla lettura di tutti i codici seriali precedentemente inseriti sul terminale, così come al furto delle password di account di posta elettronica, dati protetti e programmi di instant messaging.

Va detto che l’aggiornamento di iTunes non viene spedito da Apple tramite email , per cui si tratterebbe di uno scam mirato a colpire gli utenti meno esperti: in osservanza alle proprie politiche aziendali, e come hanno sottolineato alcuni addetti ai lavori, Apple non permetterebbe il download di materiale da fonti che non facciano capo all’azienda.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
29 apr 2010
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