PC come se piovesse nella PA

PC come se piovesse nella PA

Lo sostiene il ministro Stanca che introduce il concetto dei dipendenti pubblici informatizzabili, quelli cioè che svolgono mansioni che richiedono l'uso del PC. Oggi sono l'86 per cento del totale e hanno tutti, appunto, il PC
Lo sostiene il ministro Stanca che introduce il concetto dei dipendenti pubblici informatizzabili, quelli cioè che svolgono mansioni che richiedono l'uso del PC. Oggi sono l'86 per cento del totale e hanno tutti, appunto, il PC


Roma – L’Italia tecnologica cresce o, almeno, cresce la tecnologia nella pubblica amministrazione. Secondo i dati del ministero all’Innovazione, oggi 86 dipendenti pubblici su 100 dispongono di un personal computer e si trovano nella categoria che il ministro Lucio Stanca ha definito “dipendenti informatizzabili”.

Con questa terminologia si intende indicare quegli impiegati che per espletare le proprie funzioni hanno quotidianamente bisogno dell’uso del computer. Come a dire, dunque, che chi ha il PC nella pubblica amministrazione ce l’ha perché ne ha bisogno. O per dire che l’informatizzazione avanza e dunque avanza la necessità di “interfacciarsi” ad essa da parte dei dipendenti, che vengono così muniti del necessario.

I dati in mano a Stanca, che ne ha parlato ieri in occasione di un incontro a Caserta sulla formazione degli alti dirigenti dello Stato, affermano che gli “informatizzabili”, destinati a divenire indice dell’informatizzazione della PA, nel 2000 erano il 70 per cento, il 75 per cento nel 2001 e nel 2002, appunto, l’86 per cento.

Dato curioso è la sempre maggiore diffusione dei portatili: nel 2001 i dipendenti pubblici dotati di notebook erano 22mila, oggi sono 35mila. E il 73 per cento degli impiegati dello Stato sostiene di essere soddisfatto di come procedere l’informatizzazione nella PA, apprezzata secondo Stanca dall’82 per cento dei cittadini.

Va detto che i PC connessi ad internet nella PA erano a fine 2001 solo il 23 per cento del totale (18 per cento nel 2001) e che la posta elettronica circola essenzialmente nelle intranet della PA, dove lo strumento dell’email viene utilizzato dal 40 per cento dei dipendenti. “Ogni casella di posta elettronica nella PA – ha dichiarato Stanca – ha scambiato in media mille messaggi in un anno, di cui due terzi sono all’interno della stessa amministrazione”. Della parte rimanente il 99% è stata scambiata con l’esterno e solo meno dell’1% con le altre pubbliche amministrazioni.

Nel “dialogo” tra le amministrazioni dello Stato, dunque, prevalgono gli strumenti tradizionali basati su carta. Secondo Stanca una situazione del genere “è un segnale di una struttura delle amministrazioni ancora organizzate come ‘silos’ e poco permeabili ai vantaggi della cooperazione in rete”. Ed invece, ha insistito il ministro, “la trasformazione elettronica della pubblica amministrazione non è una minaccia, ma una grande opportunità di modernizzazione e di progresso del Paese”.

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Pubblicato il
16 apr 2003
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