Adobe: amiamo Apple, ma anche no

Adobe: amiamo Apple, ma anche no

Pubblicata una lettera aperta dei due fondatori della software house di San José. Cupertino non può controllare il web, dal momento che è di tutti e di nessuno
Pubblicata una lettera aperta dei due fondatori della software house di San José. Cupertino non può controllare il web, dal momento che è di tutti e di nessuno

Adobe ama Apple . Un messaggio enfatico, con tanto di cuore rosso e logo della software house con base a San José. Una dichiarazione sorprendente , vista la battaglia che infuria tra i padri putativa di Flash e il CEO della Mela, Steve Jobs. Ma lo stesso messaggio ha anche un seguito, decisamente meno sorprendente.

“Ma noi non amiamo – si può leggere – chiunque vi sottragga la libertà di decidere cosa creare, come farlo e cosa sperimentare sul web”. Lo scontro tra Adobe e Apple sembra così continuare: dopo l’infuocata lettera aperta di Steve Jobs , è giunto il turno di Chuck Geschke e John Warnock, co-founder e chairman dell’azienda californiana.

Si intitola infatti i nostri pensieri sui mercati aperti un recente intervento dei due padri di Adobe, pubblicato sul sito ufficiale dell’azienda a stelle e strisce. Un post che, giunto alla sua conclusione, dice a chiare lettere: “Alla fine crediamo che la vera questione sia: chi ha il controllo del web? Siamo convinti che la risposta sia: tutti e nessuno. Certamente non una singola azienda”.

Un nome su tutti? Apple. I due CEO di Adobe hanno infatti sottolineato come la Mela abbia adottato un approccio completamente opposto, intraprendendo un sentiero che può seriamente minacciare il prossimo capitolo della storia del web . “Il capitolo – si legge nella missiva – in cui i dispositivi mobile superano in numeri i computer, in cui ogni individuo può diventare editore, in cui si potrà accedere ai vari contenuti ovunque e in ogni momento”.

La lettera ha quindi espresso una ferma convinzione: che ai consumatori debba essere garantito il libero accesso a contenuti e applicazioni. A prescindere dal tipo di computer, dal browser preferito, dal dispositivo che meglio si adatti ai loro bisogni. “Nessuna azienda – hanno continuato Geschke e Warnock – può dirvi cosa potete o non potete creare. Non importa quanto sia grande o creativa a sua volta”.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
13 mag 2010
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