Portofino sotto un occhio hi-tech

Portofino sotto un occhio hi-tech

Parte il progetto per il monitoraggio e la salvaguardia del Parco Regionale di Portofino. Un sistemone controllerà la salute della vegetazione e preverrà abusi
Parte il progetto per il monitoraggio e la salvaguardia del Parco Regionale di Portofino. Un sistemone controllerà la salute della vegetazione e preverrà abusi

Assago – “Come un sofisticato sistema d’allarme rileva e segnala la minima interferenza o variazione, allo stesso modo l’innovativo sistema informativo scelto dalla Regione Liguria consentirà agli operatori del Parco Regionale di Portofino di rilevare situazioni di sofferenza della vegetazione e di ottimizzare tutte le attività di tutela e prevenzione”.

Con queste parole viene descritto un sistemone hi-tech appena realizzato che punta ad integrare e analizzare dati di natura diversa (geografici, amministrativi, statistici) per ottenere una sintesi che offra un efficace supporto decisionale all’attività sul territorio e a quella di monitoraggio e controllo.

Il sistema, realizzato da Datasiel e Intergraph, viene ritenuto essenziale per la protezione dell’area del Parco. “Crediamo molto nel valore di questo investimento tecnologico per la tutela di un territorio tanto noto e amato quanto fragile” – ha sottolineato Sandro Biasotti, presidente della Regione Liguria – “I 1853 ettari di una delle maggiori concentrazioni floristiche del Mediterraneo hanno ora una protezione d’eccellenza che riteniamo possa essere d’esempio anche per altre realtà”.

Un'immagine dal satellite Datasiel ha spiegato che l’implementazione del nuovo sistema informativo ha prima di tutto richiesto l’aggiornamento dei dati relativi al territorio, facendo confluire in un unico database le rilevazioni aeree e satellitari, i piani regolatori, la cartografia tecnica e le immagini storiche. Da quest’unica banca dati la soluzione informatica sviluppata da Intergraph GeoMedia è in grado di rielaborare i dati, realizzando nuove mappe e visualizzazioni digitali che possono rispondere alle diverse interrogazioni poste dall’operatore per studiare determinati fenomeni. Ad esempio si possono analizzare la distribuzione di una determinata specie vegetale su un versante del Parco, la creazione di nuovi sentieri non autorizzati, i focolai d’incendio o la dislocazione delle falde acquifere. “Di conseguenza – si legge in una nota – si possono attuare interventi molto più mirati sia per tutela della vegetazione e la prevenzione d’incendi che per l’intervento sugli abusi edilizi ora completamente identificabili”.

“Oltre alle fonti tradizionali – ha spiegato Claudio Mingrino di Intergraph – il sistema è in grado di gestire in automatico dati provenienti anche da strumenti a supporto delle attività svolte dagli operatori direttamente sul campo con GPS, palmari, fotocamere digitali”.

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Pubblicato il 18 apr 2003
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