USA, Anonymous in carcere per Scientology

USA, Anonymous in carcere per Scientology

Un residente del Nebraska è stato riconosciuto colpevole di aver partecipato al DDoS che nel 2008 aveva colpito la chiesa fondata da Ron Hubbard. Ora lo aspettano un anno in gattabuia e una multa
Un residente del Nebraska è stato riconosciuto colpevole di aver partecipato al DDoS che nel 2008 aveva colpito la chiesa fondata da Ron Hubbard. Ora lo aspettano un anno in gattabuia e una multa

Due anni e mezzo fa un attacco DDoS (Distributed Denial of Service) aveva colpito il braccio informatico di Scientology, l’organizzazione religiosa fondata dallo scrittore di fantascienza Ron Hubbard ormai cinquanta anni or sono. A seguito delle denuncie inoltrate alle autorità federali degli USA (dove a Scientology è riconosciuto lo status di religione) è stato individuato e processato Brian Thomas Mettenbrink, residente nel Nebraska che avrebbe avuto parte attiva nell’attacco.

Una corte federale ha condannato Mettenbrink, che si era dichiarato colpevole a febbraio, a un anno di reclusione seguito da uno di libertà vigilata oltre a un’ammenda di 20mila dollari : secondo il giudice Gary Feess egli avrebbe fatto parte del gruppo di Anonymous che da diversi anni organizza manifestazioni più o meno legali per screditare la chiesa che conta tra i suoi adepti Tom Cruise e John Travolta, e che in quella precisa occasione si sarebbe macchiato di “accesso non autorizzato a un computer protetto”.

Prima di Mettenbrink era stato “pescato” un altro componente della crew: a ottobre 2008 Dmitriy Guzner, 18enne del New Jersey aveva ammesso di aver partecipato all’attacco dopo che le indagini compiute dalla FBI avevano condotto alla sua abitazione, luogo da dove aveva orchestrato le azioni degli Anonymous all’epoca del DDoS.

Subito dopo l’attacco, inquadrato nel piano denominato Project Chanology , venne organizzata in Rete una giornata di protesta globale per il 10 febbraio 2008 davanti alle sedi fisiche di Scientology, con il fine di attirare l’attenzione dei media sulle pratiche controverse portate avanti dai suoi adepti.

A seguito delle proteste Scientology aveva chiesto con forza al governo australiano (a Sydney ci fu infatti una delle più imponenti manifestazioni) di bandire ogni strumento di anonimizzazione in Rete, contando probabilmente sulla gestione censoria nei confronti del Web da parte del governo di Canberra. L’unica reazione si ebbe per voce del senatore australiano Nick Xenophon, che in un discorso ufficiale aveva bollato Scientology come “organizzazione criminale travestita da religione”.

Giorgio Pontico

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Pubblicato il
25 mag 2010
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