Sette giorni di tablet

Sette giorni di tablet

di D. Galimberti - Un esperimento trasformato in un diario. Sette giorni solo con iPad, senza computer, per mettere alla prova il nuovo device di Cupertino. Con risultati inaspettati
di D. Galimberti - Un esperimento trasformato in un diario. Sette giorni solo con iPad, senza computer, per mettere alla prova il nuovo device di Cupertino. Con risultati inaspettati

Presentando iPad, Jobs lo posizionò come elemento intermedio tra iPhone (o uno smartphone in generale) e un normale computer; in occasione del lancio sul mercato italiano, e avendo a disposizione un modello 3G da 64GB, per una settimana ho provato a utilizzare quasi esclusivamente iPad, così da capire se effettivamente può fungere da strumento intermedio, come si sovrappone alle altre due tipologie di dispositivi, e quanto può permettere di rinunciare al resto.

Lunedì
Il primo giorno della settimana è più che altro esplorativo: si entra in contatto con iPad, si ha quasi la sensazione di conoscerlo già tanto lo si è visto in giro, e l’aspetto estetico non desta alcuna sorpresa. Appena fuori dalla scatola, la prima cosa che si nota è il peso: la sensazione è la stessa già avuta con iPod Touch, ovvero che il peso sia sproporzionato rispetto alle dimensioni. In realtà in peso in sé non è eccessivo: non si tratta di un peso piuma, ma in mano è ben bilanciato.

In ogni caso è accendendolo che si comprendono le reali potenzialità dell’oggetto e il grande lavoro che è stato fatto da Apple: iPad è velocissimo, mai un’esitazione in ogni operazione, e lo schermo touch da gestire a piene mani consente una “manovrabilità” ben più ampia rispetto ad iPhone o a iPod Touch.
Prima ancora di sincronizzarlo con applicazioni, musica, foto e filmati, riesce a rendersi utile grazie alla connettività 3G: in un attimo mi allineo col mio account di MobileMe e accedo ad agenda ed email per recuperare i dati necessari per un commissione improvvisa. Nulla che non avrei potuto fare anche con un iPhone (o con un altro smartphone attraverso servizi equivalenti a MobileMe): ma al momento avevo solo iPad sottomano, appena uscito dalla scatola, e già perfettamente operativo.

La serata passa per esplorare le varie opzioni e sincronizzare i dati: 30GB di materiale passano dal computer al tablet in poco meno di un’ora. L’idea di utilizzare iPad sostituendo completamente un computer non sembra percorribile: a meno di utilizzarlo con le sole applicazioni scaricate dall’AppStore (o con la musica comprata su iTunes Store), un computer è indispensabile per sincronizzare grandi quantità di foto, musica e filmati (a onor del vero le foto di possono importare anche attraverso il Camera Connection Kit , ma manca la possibilità di riorganizzarle a piacimento); inoltre, a meno di sorprese inaspettate, un computer sarà indispensabile per aggiornare il firmware.

Mentre mi accingo ad andare a letto, mi accorgo infine che non potrò fare a meno nemmeno dell’iPod Touch perché iPad non ha un’applicazione integrata per la sveglia (e non ho tempo di cercarne e testarne una adesso sull’AppStore); la controindicazione è che dopo aver lavorato per diverse ore con un iPad, lo schermo dell’iPod Touch sembra minuscolo.

Martedì
Il secondo giorno si inizia a fare sul serio, con l’installazione di qualche applicazione specifica per iPad: prima su tutte Pages, utilizzata per scrivere questo “diario”. L’applicazione per le note sarebbe stata più che sufficiente in questo caso, ma volevo qualcosa di più flessibile anche per sperimentare la sincronizzazione dei documenti col computer.

Sebbene mi sia già capitato di scrivere dei testi di una certa lunghezza pure su iPod Touch (per esempio questo mio articolo di un paio di anni fa), l’esperienza su iPad è completamente differente, e la dimensione aiuta: se non si hanno pretese da dattilografo si riesce a scrivere più che agevolmente, e la mancanza di un feedback fisico si fa sentire solo in certe occasioni (anche se probabilmente non è la soluzione ideale per uno scrittore professionista).

Tra le altre applicazioni più “leggere” va sicuramente citato il simpatico Magic Piano , mentre a livello educativo non si può non menzionare The Elements : una tavola periodica in versione multimediale che offre un buon esempio delle potenzialità del tablet di Cupertino. Inoltre non dimentichiamo iBooks , l’applicazione di Apple per accedere all’acquisto e alla lettura dei libri digitali (libri che, a dire il vero, in italiano sono ancora molto pochi).

Passando alle operazioni più comuni, il controllo delle proprie caselle email non ha nulla da invidiare alla stessa operazione eseguita dal computer, e la navigazione è anche migliore (a patto di non visitare siti con contenuti Flash): il fatto di “toccare” le pagine web con l’intera mano, ingrandendole e spostandole a proprio piacimento, offre un controllo infinitamente superiore rispetto alla classica navigazione da PC, in cui l’unico punto di interazione è il cursore del mouse. Non è facilissimo da spiegare, è una cosa che si comprende appieno solo provandolo, ma l’interazione assume connotati completamente differenti. Inoltre, a differenza dei 3.5 pollici di iPhone, qui si ha a disposizione uno schermo di dimensioni comparabili con quelle di un normale portatile, quindi in molti casi non si sente nemmeno la necessità di intervenire per ingrandire le pagine.

Mercoledì
Avendo oggi un po’ di tempo per leggere, la mattina mi preparo ad uscire di casa scaricando il primo numero per iPad di Wired , La Repubblica, qualche libro dall’iBook Store e qualche altra demo: non che debba leggere tutto in un giorno, ma almeno ne approfitto per esplorare questa possibilità. Premesso che all’aperto, soprattutto sotto il sole, la lettura non è certo agevole (visto il tipo di display), mi interessa più che altro capire come vengono sfruttate le possibilità di iPad in questo settore.

Anche se solitamente preferisco fare a meno di gusci e protezioni varie, per uscire infilo iPad nella custodia Apple (comoda anche per scrivere grazie all’opportuno posizionamento inclinato), ma rimane il problema del trasporto: iPod Touch e iPhone te li metti in tasca, ma per iPad il discorso cambia, e anche se l’ingombro non è diverso da quello di un qualunque libro l’attenzione per evitare urti o cadute accidentali è necessariamente più alta. Se si pensa di utilizzare spesso iPad in mobilità, forse è il caso di considerare uno zainetto, una borsa, un borsello da uomo dalle opportune dimensioni o qualcosa di simile.

Tornando a parlare di libri, la lettura degli eBook è forse l’unica situazione in cui ho visto qualche tentennamento sulla velocità: non che gli altri e-reader che ho avuto modo di provare fossero più reattivi, ma qui mi aspettavo qualcosa in più. Passando a La Repubblica , sicuramente è da apprezzare il fatto che grazie agli sponsor sia possibile scaricare gratuitamente, ogni giorno, il quotidiano (almeno per ora): la visualizzazione e la lettura sono abbastanza agevoli, ma il formato messo a disposizione per i lettori non aggiunge molto di più rispetto alla versione cartacea, il che è un vero peccato se si considera che su un tablet di potrebbero inserire diversi contenuti multimediali o interattivi. Forse parlando di quotidiani non si tratta di un vero e proprio difetto, perché chi li legge vorrà ritrovare sul tablet le stesse identiche cose che troverebbe sull’edizione cartacea, mentre chi vuole qualcosa di più interattivo può sempre collegarsi ai siti internet delle varie testate.

Discorso completamente diverso per Wired, che vanta l’utilizzo di una nuova tecnologia di Adobe per realizzare riviste digitali infarcite di contenuti interattivi, filmati, oggetti 3D, e quant’altro. Considerato che questo software per lo sviluppo di riviste digitali è nato per sostituire Flash (a seguito della decisione ufficiale e definitiva di Apple di non fornire il supporto a questa tecnologia), viene da chiedersi quanto possa essere “strano” il rapporto tra queste due società. Al di là di tutto ciò, in linea generale bisogna comunque ammettere che leggere qualcosa su iPad (che sia un libro, una rivista, o un quotidiano) è decisamente più agevole rispetto alla stessa lettura fatta su computer, per gli stessi motivi menzionati sopra riguardo la navigazione web: si ha la possibilità di “mettere le mani” su ciò che si sta leggendo, interagendo con esso in modo più naturale.

A fine giornata, dopo 3 giorni di normale utilizzo, iPad necessita per la prima volta di una ricarica: non ho fatto calcoli precisi, ma ad occhio e croce direi che l’autonomia è perfettamente in linea a quanto dichiarato da Apple. Giovedì
Questa è la giornata che più mi ha permesso di sfruttare iPad per compiti di diverso tipo. Al di là della canonica navigazione in Internet, controllo della posta, e aggiornamento di questo “diario”, ho avuto modo di prenotare online un viaggio aereo, giocare a dama e a Reversi su una tavola virtuale , e testare il GPS con Google Maps.

È arrivato poi il turno di mio figlio (4 anni) che mi ha chiesto (stranamente dopo 3 giorni che vedeva girare l’oggetto per casa) se poteva giocarci un po’. Abituato a maneggiare iPod Touch, si è subito trovato a suo agio anche con iPad: ha ritrovato alcuni vecchi giochi che già conosceva, ha esplorato i libri interattivi di Toy Story e di Alice nel paese delle meraviglie (col mio aiuto, perché purtroppo sono solo in inglese), si è divertito a fare qualche disegno con Doodle Buddy , e mi ha fatto cercare qualche filmato dei cartoni animati su YouTube. Nulla di stravolgente: ma dopo 4 giorni di iPad devo ammettere che, parlando di utilizzo “domestico”, non sento la mancanza del computer principale, anche se per forza di cose ho momentaneamente sospeso un paio di lavori che riguardano il montaggio video e lo sviluppo di un modello 3D. Il test prosegue.

Venerdì
Nei giorni scorsi, sono stato così catturato dalle nuove possibilità di iPad rispetto a iPod Touch che non mi sono nemmeno preoccupato di andare ad esaminare un paio delle funzioni basilari di questo oggetto. La prima è l’applicazione iPod che, grazie al maggior spazio disponibile, consente di accedere alla musica tramite un’interfaccia che è molto più simile alla versione per computer di iTunes che non alla interfaccia classica di iPhone OS (dalla quale eredita comunque alcune caratteristiche, come l’album che si gira per mostrare i brani contenuti). Stranamente manca una visualizzazione in Cover Flow, effetto che Apple ci aveva abituati a vedere sfruttato un po’ ovunque.

Su iPad (così come su computer) la musica può fare più che altro da sottofondo mentre si svolgono altre attività, perché le dimensioni non sono propriamente quelle di un lettore musicale portatile, e non ci sono neppure delle cuffie incluse nella confezione. Una volta collegate le mie, la qualità dell’audio è comunque allineata con quella degli altri prodotti Apple.

Nel tardo pomeriggio (tramite Skype) mi accordo con degli amici per trascorrere la serata in compagnia, e per l’occasione sfodero l’altra funzione che finora avevo trascurato, quella per visualizzare le immagini: invece di accendere il computer e costringere tutti “dietro lo schermo” per vedere le ultime foto, gli piazzo iPad in mano e lascio che sfoglino le foto a loro piacimento. Al di là dell’effetto sorpresa garantito, la comodità di una simile soluzione è infinitamente superiore rispetto alla visualizzazione su computer, e per molti versi è anche migliore rispetto al classico slide-show mostrato sul televisore: non è necessaria l’attenzione continua ad un evento che scorre, ma si ha letteralmente tra le mani la possibilità di visionare ciò che si vuole, come si vuole.

Weekend
Il test è ormai prossimo alla conclusione: esporto quanto scritto in questi giorni per sincronizzare il tutto col Mac e procedere alla revisione finale. Di tanto in tanto allungo le mani sul display del portatile alla ricerca di qualche azione (ovviamente senza successo): è incredibile come ci si abitui velocemente alle cose comode…

Se volete sapere perché comprare un iPad, o cosa ci si può fare di più rispetto ad un comune netbook, probabilmente non avrete mai una risposta, perché la domanda è sbagliata in partenza. iPad non è pensato per fare “più cose” di un normale computer, ma per fare bene (e comodamente) un numero limitato di operazioni: limitato ma più che sufficiente per i classici compiti quotidiani.

Certo, manca ancora qualcosa per renderlo un po’ più efficiente ed indipendente ma, visto che siamo alle porte di iPhone OS 4, forse conviene aspettare un po’ prima di tirare le somme (anche perché la concorrenza, nonostante i numerosi annunci, è ancora latitante). Premesso questo, non va comunque dimenticato che AppStore offre un numero elevato di applicazioni che in molti casi possono fare la differenza, senza considerare sviluppi specifici per ambiti particolari (musicali, medici, o addirittura per interagire con i delfini).

Tornando a parlare dell’uso quotidiano, anche durante il fine settimana iPad svolge adeguatamente il proprio dovere, e mi dà la conferma definitiva dell’autonomia dichiarata: manco a farlo apposta sono state due giornate trascorse in gran parte fuori casa, situazioni in cui non mi sarei mai portato il notebook, ma nelle quali la comodità del tablet di Cupertino è stata determinante.

Se state meditando l’acquisto di una seconda macchina fate i vostri su cosa vi conviene acquistare: ma, per valutare correttamente le possibilità offerte da iPad, vi consiglio di provarlo dal vivo per “tastare con mano” la differenza.

Domenico Galimberti
blog puce72

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Pubblicato il
7 giu 2010
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