Watson, il supercomputer da prima serata

Watson, il supercomputer da prima serata

IBM ha quasi ultimato i lavori sull'AI che dovrà battere l'uomo a Jeopardy. Per comprendere le domande, elaborare le risposte e decidere cosa fare si basa sul calcolo delle probabilità
IBM ha quasi ultimato i lavori sull'AI che dovrà battere l'uomo a Jeopardy. Per comprendere le domande, elaborare le risposte e decidere cosa fare si basa sul calcolo delle probabilità

È in ritardo di 9 anni , ma HAL 9000 potrebbe presto fare la sua comparsa tra l’umanità incredula. Il progetto Watson di IBM è infatti pronto per fare il suo debutto televisivo in una prossima puntata di Jeopardy! , il celeberrimo TV-show statunitense in cui si sfideranno intelligenza umana e l’AI messa a punto da Big Blue con l’ausilio hardware della potenza bruta di un supercomputer Blue Gene .

Watson è il risultato degli studi di IBM sulla replicazione in digitale delle abilità linguistiche uniche del cervello umano, frutto non solo di calcoli basati su nozioni preesistenti ma anche di capacità superiori connesse alla comprensione più che al computo delle parole e del loro significato.

Una simile abilità non può essere frutto di un banale algoritmo software, e infatti gli scienziati IBM hanno fatto in modo che Watson ne analizzi e processi migliaia in contemporanea per raggiungere il risultato – la comprensione del linguaggio e il suo utilizzo in una conversazione “da tutti i giorni” oltre che in un quiz televisivo.

Il processing linguistico di Watson passa attraverso due fasi distinte: nella prima, migliaia di algoritmi vengono usati in contemporanea per analizzare una domanda e cercare le possibili risposte, mentre nella seconda un altro set esteso di algoritmi software classifica tali risposte secondo la loro plausibilità. Se più algoritmi arrivano alla stessa risposta, quella sarà presumibilmente più giusta delle altre: e Watson è progettato appunto per generare un “enorme” numero di possibili risposte scegliendo probabilisticamente quella giusta da restituire in reazione all’input.

Watson di IBM sarebbe insomma capace, già oggi, di intrattenere una conversazione significativa con esseri umani e si avvia a partecipare a Jeopardy quest’estate con tanto di sintetizzatore vocale e finta lettura delle domande da parte del conduttore dello show. In attesa del debutto televisivo di HAL 9000 Watson, il New York Times ha approntato una applet online che simula quello che dovrebbe essere il comportamento reale del nuovo computer intelligente realizzato da Big Blue.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 giu 2010
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