TFTP sorge dalle ceneri di SWIFT

TFTP sorge dalle ceneri di SWIFT

Un nuovo accordo per la condivisione dei dati sulle transazioni finanziarie UE-USA allarma e fa discutere. I detrattori dicono che è uguale al vecchio: mette a rischio la privacy dei cittadini del Vecchio Continente
Un nuovo accordo per la condivisione dei dati sulle transazioni finanziarie UE-USA allarma e fa discutere. I detrattori dicono che è uguale al vecchio: mette a rischio la privacy dei cittadini del Vecchio Continente

SWIFT è morto, lunga vita a TFTP. La riedizione dell’accordo tra Unione Europea e Stati Uniti per la condivisione dei dati sulle transazioni finanziarie del Vecchio Continente, già rigettato dal parlamento di Bruxelles lo scorso febbraio dopo il parere negativo espresso da un comitato della UE in merito alle sue potenziali implicazioni sulla privacy nei cittadini europei, torna alla ribalta con un acronimo tutto nuovo ma composto della stessa sostanza .

Basato sull’immane archivio di transazioni finanziarie raccolto dal consorzio Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications (8000 istituti finanziari in 200 diversi paesi), l’accordo formalmente noto come SWIFT permetteva agli States di infilare occhi, orecchie e naso negli affari economici della UE con lo scopo formale della lotta al terrorismo. Altrettanto dovrà fare Terrorist Finance Tracking Programme (TFTP, appunto), nuova iniziativa del Dipartimento del Tesoro USA che prende il posto del vecchio SWIFT ratificandone i principi in un accordo internazionale alla luce del sole.

Sotto l’egida di TFTP, gli USA avranno come sempre diritto a farsi trasferire “dati in massa” sulle transazioni finanziarie occorse in uno specifico periodo di tempo, e potranno mantenere un loro archivio dei suddetti per cinque anni esattamente come previsto da SWIFT. La differenza tra il vecchio accordo e il nuovo programma, risibile secondo EDRI , è composta per lo più da richiami alla “salvaguardia legale” delle informazioni trattate senza alcun obbligo, da parte statunitense , e all’introduzione di principi giuridici attivi al di qua dell’Atlantico in materia di riservatezza.

Ulteriori critiche provengono dal fronte inglese, dove gli esperti legali denunciano la mancanza di definizioni precise in merito al supposto pericolo “terrorista” che TFTP dovrebbe contribuire grandemente a contrastare, nonché la “deliberata” esclusione del commissario europeo per la protezione dei dati dall’accordo – l’autorizzazione al trasferimento dei dati finanziari sarà compito esclusivo dell’ Europol .

La Commissione europea è attualmente in procinto di inviare TFTP all’attenzione dei Ministri degli Interni dei paesi membri, i quali dovranno adottare l’accordo e infine sottoporlo al voto del parlamento europeo per la ratifica definitiva. E mentre gli USA sono costretti ad affrontare l’ inadeguatezza delle autorità governative nel difendere efficacemente le minacce provenienti dall’esterno, molti parlamentari europei hanno già in passato espresso la loro contrarietà alle modalità di collaborazione USA-UE definite prima in SWIFT e ora in TFTP.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
18 giu 2010
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