EUCD italiana, soddisfatta BSA
L'alleanza del software proprietario che aveva espresso critiche ora si dice soddisfatta perché non verranno tassati i sistemi ma solo i device esclusivamente dedicati alla registrazione o masterizzazione

BSA si era distinta nei mesi scorsi per una pesante critica alla bozza di decreto di recepimento che includeva nella tassazione dei supporti digitali - definita "equo compenso" - tutti i sistemi informatici potenzialmente utilizzabili per la registrazione o masterizzazione dei dati e quindi anche dei contenuti protetti da diritto d'autore. In quell'occasione, come documentato anche da Punto Informatico, BSA dichiarò: "L'ambiente digitale consente di applicare all'opera misure di protezione che permettono di controllare e se necessario vietare l'utilizzazione dell'opera stessa. Applicare anche un equo compenso sui supporti e sugli apparecchi, inclusi i sistemi informatici, equivale a costringere il consumatore a pagare una volta per il diritto esclusivo ed una seconda o terza volta per la copia privata (se il compenso si applica non solo al supporto ma anche all'apparecchio o al sistema informatico) per lo stesso utilizzo".
Nella nota diffusa ieri, invece, BSA spiega che la versione definitiva del decreto con cui la EUCD è stata recepita in Italia, esclude i sistemi informatici, cioè i computer, dall'equo compenso limitando l'imposizione del balzello ai soli "apparecchi esclusivamente destinati alla registrazione analogica e digitale" e non più quelli "idonei alla registrazione".
Nella sua nota BSA ha anche spinto ancora una volta il Parlamento a completare il lavoro sulle norme del diritto d'autore, "chiarendo - si legge - che non devono essere soggetti all'obbligo di apposizione del contrassegno o ad altre formalità SIAE i programmi per elaboratore aventi un ridotto contenuto di tipo musicale e/o audiovisivo".
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