Milano cablata, i soldi vanno al sud

Milano cablata, i soldi vanno al sud

Centinaia di milioni di euro dedicati al Mezzogiorno per lo sviluppo della Società dell'Informazione. Nel capoluogo lombardo, invece, cablature eccezionali senza spese del Comune (ufficialmente)
Centinaia di milioni di euro dedicati al Mezzogiorno per lo sviluppo della Società dell'Informazione. Nel capoluogo lombardo, invece, cablature eccezionali senza spese del Comune (ufficialmente)


Roma – 226 milioni di euro: questa la cifra stanziata dal CIPE per l’innovazione tecnologica nel Mezzogiorno. Somme che potranno interconnettersi con quelle delle singole regioni del Sud per il finanziamento di progetti di sviluppo della cosiddetta “Società dell’Informazione”.

Questo il profilo del provvedimento del CIPE fortemente voluto dal ministro all’Innovazione Lucio Stanca, secondo cui non ci sono precedenti per quanto riguarda gli stanziamenti in innovazione per il meridione d’Italia, fondi che vengono assegnati con un livello di attenzione “prioritario”. Stesso livello anche per l’uso di un “fondo di riserva” da 900 milioni di euro con cui si dovrebbe stimolare la domanda di servizi dell’era digitale e sviluppare la banda larga.

Stanca ha spiegato che i fondi seguiranno le vie di investimento già decise dal Governo, in particolare nello sviluppo di servizi al cittadino attraverso un ammodernamento delle pubbliche amministrazioni.

Intanto a Milano il vicesindaco Riccardo De Corato e l’assessore all’Innovazione Giancarlo Martella hanno annunciato che il capoluogo lombardo è quello più cablato in Europa. Una stima che mette in relazione il territorio al numero di abitanti, alle infrastrutture cavo disponibili. Secondo i due big dell’amministrazione milanese 3.552 vie su 4.500 a Milano sono cablate e l’80 per cento degli edifici può essere connesso alla rete a banda larga e larghissima.

Secondo gli amministratori del capoluogo lombardo sono 19 gli operatori che hanno investito nella cablatura della città per la quale il Comune non ha speso una lira ma che, anzi, “ha guadagnato dalla tassa per l’occupazione del sottosuolo, dagli oneri pagati dalle imprese. Il comune non ha investito nulla. Ha ottenuto la città cablata attirando investitori e investimenti”.

Lasciandosi alle spalle il ruolo “storico” di AEM nei progetti di cablatura milanesi, i due responsabili dell’amministrazione hanno spiegato che si sta studiando la fattibilità tecnica della moltiplicazione di antenne per cellulari di minor potenza, capaci di ridurre le emissioni e di consentire l’interfacciamento del segnale wireless dei cellulari con le fibre ottiche nel sottosuolo, che potrebbero propagarlo.

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Pubblicato il
12 mag 2003
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