UK, illegali i modchip R4

UK, illegali i modchip R4

Ancora una vittoria in terra britannica per la campagna antipirateria di Nintendo. Ottiene la messa al bando delle cartucce R4 perché promotrici della pirateria videoludica su piattaforma DS
Ancora una vittoria in terra britannica per la campagna antipirateria di Nintendo. Ottiene la messa al bando delle cartucce R4 perché promotrici della pirateria videoludica su piattaforma DS

Si è conclusa a favore dell’industria la crociata britannica di Nintendo contro i modchip R4 Revolution : la corporation nipponica ha ottenuto la messa al bando del sistema preferito dai pirati di software videoludico per la console portatile DS, la cui importazione, vendita e pubblicità sarà d’ora in poi illegale nel Regno Unito.

Nintendo aveva già incassato una vittoria contro un uomo responsabile dell’importazione di R4 su territorio britannico: il nuovo pronunciamento della Alta Corte di Londra conferma l’illegalità della vendita di R4 nel Regno Unito per le società coinvolte ( Playables Limited e Wai Dat Chan ) e anche per tutte le altre aziende operanti nel settore.

Playables Limited aveva provato a giustificarsi sostenendo come R4 rappresentasse uno strumento di fruizione del software “homebrew” non licenziato direttamente da Nintendo chiedendo la revisione del caso in appello, ma l’appello è stato rifiutato e a R4 resta lo stigma di dispositivo per l’utilizzo di copie pirata dei giochi per l’ handheld nipponico.

Ovviamente molto positiva la reazione di Nintendo, che in una dichiarazione scritta ribadisce di essere costretta ad “avviare queste azioni non solo per nostro personale beneficio, ma anche a beneficio delle oltre 1.400 società che sviluppano videogame e che dipendono dalle vendite legittime dei giochi per la loro sopravvivenza”.

Stando ai numeri forniti in precedenza da Nintendo, DS sarebbe una piattaforma devastata dalla pirateria , una pratica responsabile del 50% di vendite mancate nella sola Europa. La scelta di puntare sul 3D per la nuova versione della console portatile nascerebbe appunto dalla volontà di limitare il problema con accorgimenti tecnici teoricamente impossibili da contraffare.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 29 lug 2010
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