Reflex, Sony le fa traslucide

Reflex, Sony le fa traslucide

Due nuovi apparecchi incredibilmente "scattanti": sfruttano un nuovo schema costruttivo per tentare una strada diversa. Prestazioni interessanti, ma è presto per sancirne il successo
Due nuovi apparecchi incredibilmente "scattanti": sfruttano un nuovo schema costruttivo per tentare una strada diversa. Prestazioni interessanti, ma è presto per sancirne il successo

Sony rinnova la propria gamma di reflex digitali Alpha e sfida il mondo della fotografia impiegando la tecnologia DSLT (Digital Single Lens Translucent) per una risposta ultra-rapida che consente di raggiungere i 10 scatti continui al secondo.

lo schema interno delle nuove Alpha di Sony Nelle nuove Alpha A55 e A33, disponibili a ottobre, non c’è infatti il tradizionale specchio ribaltabile presente sulle altre reflex, ma un alternativo vetrino semi-trasparente che non si alza quando si scatta. Dal momento in cui lo specchio non deve più muoversi per catturare un’immagine, la fotocamera può lavorare molto più velocemente, senza balbettare mai. Il sensore assomiglia molto a quelli delle due NEX lanciate in precedenza.

Questo risultato si raggiunge con la complicità del processore Bionz di ultima generazione, ma il sistema brevettato ha comunque una marcia in più rispetto alle reflex tradizionali, poiché gestisce diversamente il percorso della luce. Una parte, grazie alla vetrino suddetto, raggiunge direttamente il sensore della fotocamera, mentre un’altra dose di luce viene inviata, senza interruzioni, all’autofocus a rilevamento di fase che resta, di fatto, sempre attivo. In questo modo l’utilizzo del Live View (ovvero l’anteprima su schermo LCD tipica delle compatte) diviene molto più abbordabile su questa classe di fotocamere.

Qualche limitazione questo approccio la pone, ovviamente, in quei casi in cui la macchina sia impegnata a elaborare: se sta gestendo un flusso di 10 foto al secondo o un video, l’A55 rende pressoché impossibile il panning (tecnica, invero, tipicamente riservata agli esperti), e alcune limitazione i critici già la intravedono nella gestione delle riprese video.

Tutta questa innovazione porta con sé l’obbligo di adottare un mirino elettronico (da 1,15 milioni di pixel) rispetto a quello ottico. I puristi delle reflex probabilmente storceranno il naso, ma del resto è il digitale a consentire l’utilizzo del mirino anche durante le riprese video, con una copertura dell’inquadratura del 100 per cento.

Anche se nel corso degli anni si erano già visti ibridi è la prima volta, da tempo, che lo schema reflex viene stravolto così profondamente. L’assenza dello specchio ribaltabile, e quindi di meno parti meccaniche, si traduce in corpi macchina più robusti, compatti e leggeri (le Alpha in questione non superano i 450 grammi). Sony potrebbe aver quindi creato un nuovo punto di partenza per la fotografia digitale tutta: resta da capire se i sostenitori delle macchine quattroterzi (Olympus, Panasonic ecc) e il resto del gruppo, capitanato ovviamente da Canon e Nikon, le andranno dietro.

DPReview ha pubblicato una delle prime recensioni disponibili per la nuova Alpha A55, mettendo in luce alcuni limiti dell’approccio adottato e promettenti prestazioni nella produzione di JPEG.

Roberto Pulito

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Pubblicato il 30 ago 2010
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