Editoria, Apple pretenderà la sua fetta?

Editoria, Apple pretenderà la sua fetta?

Il 30 per cento del prezzo d'abbonamento, il 40 dei ricavi pubblicitari: indiscrezioni sulla nuova politica dei prezzi di Cupertino per le riviste distribuite via App Store. In ballo, per gli editori, la possibilità di offrire abbonamenti
Il 30 per cento del prezzo d'abbonamento, il 40 dei ricavi pubblicitari: indiscrezioni sulla nuova politica dei prezzi di Cupertino per le riviste distribuite via App Store. In ballo, per gli editori, la possibilità di offrire abbonamenti

Le indiscrezioni sussurrano che Apple starebbe per annunciare il nuovo piano editoriale di App Store per le applicazioni dedicate ai giornali ospitate sui suoi device.

Secondo quanto affermato da Roger Fidler, direttore per l’editoria digitale dell’istituto di giornalismo Donald W. Reynolds il nuovo modello dovrebbe essere molto simile a quello proposto su iTunes: nello specifico prevederebbe a suo appannaggio il 30 per cento del prezzo d’abbonamento e il 40 dei guadagni pubblicitari , cifra quest’ultima che sembra esagerata e che lascia supporre si tratti più che altro del 40 per cento degli introiti generati da iAd , la piattaforma di advertising mobile di Cupertino.

Sarebbe inoltre prevista come opt-in l’opzione che permette agli abbonati di condividere le proprie informazioni con l’applicazione installata, dati molto preziosi per gli editori, che possono offrirli agli sponsor.

L’accordo rappresenterebbe un compromesso conseguente all’intenzione degli editori di ottenere da Apple la possibilità di offrire abbonamenti , modello che, aggirando la percentuale dovuta a Cupertino sul costo dell’app, ha fatto scontrare le parti .
Dopo l’ idillio iniziale degli editori nei confronti di iPad eletto salvatore dei giornali, gli editori hanno avuto varie occasioni per scontrarsi con il controllo imposto da Apple: una forza contrattuale già sperimentata dalle case discografiche a proprie spese su iTunes.

Sempre secondo Fidler, infatti, i termini che gli editori, con The New York Times, Condé Nast e Time Warner in testa, sono riusciti a spuntare per l’opzione abbonamento non li avrebbe affatto soddisfatti: avrebbero preferito un pagamento a monte , anche perché l’idea sarebbe quella di utilizzare l’app come volano per offrire abbonamenti che includano anche le versioni cartacee dei propri prodotti. Il presenzialismo di Apple in qualità di intermediario renderebbe più difficoltosa quest’opzione. A pensare ad un possibile aggiramento, per esempio, la rivista People, che ha ribaltato il ragionamento : gli abbonamenti del cartaceo hanno l’accesso anche alla versione iPad che ha un prezzo di base di 3,99 dollari.

Claudio Tamburrino

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
16 set 2010
Link copiato negli appunti