Un jukebox da 40 milioni di dollari

Un jukebox da 40 milioni di dollari

Il sistema di distribuzione di musica a pagamento voluto da Universal e Sony viene comprato da Roxio, che si è già assicurata Napster. Gli utenti se ne accorgeranno?
Il sistema di distribuzione di musica a pagamento voluto da Universal e Sony viene comprato da Roxio, che si è già assicurata Napster. Gli utenti se ne accorgeranno?

Roma – 39,5 milioni di dollari in cash e titoli: questa la somma con la quale Roxio ha chiuso la trattativa per l’acquisto di PressPlay, il jukebox per la distribuzione legale di musica via internet messo in piedi da Universal e Sony.

La speranza di Roxio, resa esplicita in una nota diffusa in queste ore, è che le tecnologie e l’appoggio delle major della musica di cui gode PressPlay si rivelino il motore vincente di un nuovo servizio su cui sta lavorando e che sarà lanciato a breve con il nome di Napster. Come si ricorderà, Roxio è infatti il big che recentemente si è assicurato il nome e certi asset del “gattone”, il celeberrimo sistema di file-sharing azzoppato e poi ucciso dalle cause che gli sono state intentate dai discografici.

In sé la cifra che Roxio dovrà sborsare per PressPlay, ad alcuni osservatori è sembrata eccessiva: il servizio, proprio come la piattaforma concorrente MusicNet, non è ancora riuscito a guadagnare un pubblico molto ampio. Ma è una somma che si spiega non solo con le tecnologie acquistate ma soprattutto con l’acquisizione dei diritti di distribuzione e vendita via internet di ampie porzioni dei cataloghi discografici delle cinque grandi sorelle della discografia internazionale.

La mossa di Roxio, che si completerà solo con il varo del nuovo Napster, è nei fatti una scommessa che porterà ad un risultato soltanto se l’offerta legale di musica via internet riuscirà a conquistare un ampio pubblico, strappandolo ai sistemi di condivisione peer-to-peer che ad oggi consentono ogni giorno a milioni di utenti internet di scambiare quantità incalcolabili di brani musicali e file di vario tipo.

Un segnale a favore del successo della distribuzione a pagamento è arrivato recentemente dal servizio iTunes di Apple, che in un paio di settimane ha piazzato circa 2 milioni di brani musicali ad un pubblico pagante. E questo nonostante un primo “assalto” delle tecnologie di peering al sistema di distribuzione della casa di Cupertino.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
20 mag 2003
Link copiato negli appunti