Suite per l'ufficio/L'open source sfida MS Office

Suite per l'ufficio/L'open source sfida MS Office

Chi può sfidare l'impero di Microsoft nel campo degli applicativi per l'ufficio? Alcuni prodotti free, primo fra tutti StarOffice, hanno grandi ambizioni
Chi può sfidare l'impero di Microsoft nel campo degli applicativi per l'ufficio? Alcuni prodotti free, primo fra tutti StarOffice, hanno grandi ambizioni


Un tempo esordiva timidamente un programmino di videoscrittura per DOS chiamato WordStar, disponibile su di un dischetto da 5 pollici (quelli flessibili, ve li ricordate?) e fu subito scalpore nel mondo per la sua enorme elasticità (ricordiamo che prima della sua uscita si batteva ancora tutto a macchina da scrivere), per la possibilità di salvare il documento, modificarlo, farne più versioni… insomma, una vera manna per l’editoria di quel tempo. Sembra tanto, ma in realtà si parla solo di una decina d’anni!

Con esso anche il mondo dell’informatica si evolse (tra l’altro ricordo che non esisteva solo WordStar, ma lo citiamo come il più “coccolato” dall’utenza) e vide nascere la versione 3, 4, 5 e così via del DOS, fino alla nascita del primo Windows, poi di Windows per Workgroups, OS/2, per proseguire fino ai giorni nostri con gli attuali sistemi operativi che tutti conosciamo.

Così, dal timido ma robusto WordStar, si delineò un nuovo orizzonte per tutti gli scrittori, giornalisti e studenti, con la nascita di un programma che poi segnerà la storia nella videoscrittura: Microsoft Word.

Fu un successo incredibile, soprattutto grazie al passaggio ad una vera interfaccia grafica (con i font dei caratteri direttamente visibili a video), nuovissime funzioni e dei nuovi e più sofisticati formati supportati.

Ben presto Word venne associato a nuovi programmi di calcolo, di disegno, di presentazione, di archiviazione dati, fino a comporre una suite per l’ufficio: Microsoft Office.

Molti di voi conosceranno senz’altro, o avranno sentito parlare, di Lotus e del suo foglio di calcolo 1-2-3 (“spreadsheet” in inglese) a cui Excel si è ispirato (ma del resto anche 1-2-3 si ispirò a sua volta a Visicalc), così come il suo programma di videoscrittura WordPro, più altre componenti per l’ufficio, programmi che hanno segnato la loro storia nei primordi dell’informatica, quando ancora dietro al nome Microsoft si celava un ragazzino con tanta voglia di emergere.

Da allora Microsoft Office ne ha fatta di strada, arrivando a letteralmente a monopolizzare il mercato delle suite per l’ufficio. Ma è ancora questa la realtà di oggi? Ebbene, possiamo affermare che l’epoca d’oro per Microsoft sembra giungere ad un punto di svolta: vediamo nel proseguo dell’articolo il perché.


Se il 2000 ha aperto le danze con il lancio dell’ormai super pubblicizzato Windows 2000, questo anno vedrà anche la definitiva consacrazione ufficiale di Linux come antagonista del sistema operativo di casa Redmond. Nel mondo del software l’open source comincia dunque a ritagliarsi un suo proprio spazio, e questo anche all’interno dell’utenza Windows, come dimostrato dal potente pacchetto per l’office automation StarOffice, disponibile su diverse piattaforme, fra cui Linux e Windows.

Giunto alla versione 5.1, StarOffice viene sviluppato da StarDivision , società recentemente passata a Sun Microsystem . La suite open source si rivela un pacchetto completo e robusto che vanta ora l’appoggio di una società con le spalle larghe e con un grande background di esperienze nel mondo informatico.

Gran parte del merito dello sviluppo di questo software va alla comunità del “pinguino” che ha sostenuto lo sviluppo del pacchetto nei sistemi operativi Linux, ma ora i tempi sono maturi per lo sbarco massiccio negli altri ambienti di lavoro come Windows e, presto, anche Macintosh.
A differenza dei prodotti open source di Corel , gratuiti solo per uso personale, StarOffice rimane completamente libero anche per l’utilizzo in azienda, una caratteristica questa che ne fa un’ottima alternativa a Microsoft Office.

Ho seguito le sorti di questo pacchetto fin dal suo esordio in Windows e, sulle prime, come la maggior parte delle persone, ero molto combattuto dalla voglia di non sbancare il mio portafoglio per l’acquisto della nuova release di Office e la diffidenza data dal non voler incappare nella solita “bufala” informatica che si spaccia per alternativa, facendo perdere tempo e spazio nella vita di tutti i giorni (affermazione ovviamente non valida per suite come quelle di Lotus / IBM e Corel ). Ma dopo un primo approccio ho piacevolmente constatato che StarOffice include tutto il necessario per mandare avanti il lavoro di un ufficio: c’è un word processor, un foglio di calcolo, un programma di authoring per le presentazioni, un programma per il disegno, un client di news e posta, un browser Internet, più altre utilità minori. Ma il dubbio (quello con la “D” maiuscola) pervade la mia mente: sarà davvero compatibile con i formati di Office?

Sebbene durante l’installazione personalizzata (dove si ha la possibilità di vedere quali componenti vengono installate) noto con piacere come le opzioni disponibili siano davvero molte (inclusi una miriade di formati di testo, immagini e così via), ancora stento a credere di aver trovato un’alternativa gratuita all’ormai consacrato “imperatore” dell’ufficio.

Il dubbio si scioglie velocemente quando scrivo il mio primo documento di prova e mi posiziono sul fatidico comando “Salva con nome…”: quello che mi appare assomiglia ad una rivelazione! StarOffice include tutti i formati possibili ed immaginabili di documenti, da Windows al Macintosh, da Unix a Lotus, argomento valido anche per il foglio di calcolo, per la presentazione e per il disegno, sebbene in misura minore.

Ad oggi Sun ha apportato qualche miglioria a StarOffice appoggiandosi anche alla versione 1.1.7 del Java Runtime (necessaria per l’installazione della suite) e distribuisce liberamente e gratuitamente l’ultima versione (la 5.1) senza nemmeno doversi registrare per ottenere la chiave di sblocco per l’utilizzo del software.

Certo StarOffice non può ancora competere ad armi pari con Microsoft Office: ci sono ancora diverse lacune e i miglioramenti da apportare sono numerosi, ma se consideriamo ciò che usualmente viene richiesto dal lavoro di un ufficio, dove la percentuale delle funzionalità che generalmente si sfruttano è pari a non più del 30% o 40% del totale, allora possiamo affermare che StarOffice può veramente fare al caso nostro avendo dalla sua anche dei punti di forza che Microsoft Office non possiede: tra questi la “trasparenza” delle licenze per l’installazione in rete, che possono essere tranquillamente classificate sotto i costi puri di un bilancio aziendale.

StarOffice al banco di prova

Ad un primo avvio di StarOffice noteremo sicuramente come il programma prenda “possesso” del nostro schermo, regalandoci una nuova barra ed un nuovo menu d’avvio. Nessun motivo di allarme: tutte le modifiche apportate al nostro desktop dall’installazione della suite potranno essere disabilitate andando nel menu “Visualizza” e deselezionando “Desktop Integrato” (oppure la combinazione dei tasti CTRL+Maiuscolo+I): vedremo così riapparire la normale configurazione di Windows.

StarOffice è un progetto che ricorda molto da vicino lo sforzo di Netscape di fornire una vera suite di applicazioni fra loro integrate gestibili da un’unica interfaccia. In StarOffice questo si traduce nel partire con la nostra scrivania di lavoro (che generalmente imposto con la cartella “Documenti”) e da lì poter creare tutti i nuovi tipi di documento – testo, calcolo, HTML, presentazione, e-mail – e questo senza dover avviare un programma diverso per ogni necessità.

Appena inizieremo a lavorare con StarOffice noteremo che gli sviluppatori di questa suite hanno cercato di mantenere un certo riscontro visivo con Microsoft Office, così come la barra dei comandi mantiene un “look & feel” (la parte per così dire “stilistica” del programma) tipico di casa Microsoft.
Troveremo inoltre anche la quasi totalità delle funzioni offerte da Word ed Excel, dal classico “Cerca” e “Sostituisci” all’indispensabile correttore ortografico, dalle tabelle alla gestione del paragrafo, dall’intestazione ed alle note a pie’ di pagina alla numerazione automatica, dall’inserimento di oggetti OLE alle applet Java (non dimentichiamo che questa è l’era di Internet e proprio come con le ultime versioni di Office anche con StarOffice è possibile creare pagine web).

StarOffice include anche un database che supporta i più diffusi standard (il formato proprietario StarBase, DAO, DB2, DBase, Oracle 7.3 e superiori, JDBC, ODBC, Testo), lo Scheduler, che risulta essere il gemello di Outlook, un wizard per la creazione guidata dei vari documenti che ci servono – sia esso un database od un semplice file di testo – un client di posta elettronica ed uno di news, supporto ai directory-server LDAP ed ai motori di ricerca Internet (Altavista, WebCrawler, Excite, Lycos, ecc.), per finire ad un browser web compatibile con le ultime tecnologie disponibili (escluso XML ed altre tecnologie proprietarie come ActiveX).

Se da una parte si deve dar atto a Microsoft di aver spesso centrato l’obiettivo di rendere le sue applicazioni più intuitive e gradevoli, come del resto molto complete, dall’altra tutti conosciamo le elevate richieste hardware dei suoi prodotti: fra l’altro di certo non aiutano ad alleggerire le applicazioni il fatto che sia Word che Excel contengano programmi nascosti come simulatori di volo, cloni di Doom e giochini vari, del tutto inutili ai fini del loro utilizzo.

Il punto di forza di StarOffice è invece proprio quello di essere una suite più “leggera”, con una occupazione disco di circa 150 MB nella sua installazione completa (comprendente anche una comoda funzione “Quick Restore” per il ripristino di eventuali file della suite danneggiati).

La natura multi-piattaforma di StarOfice si fa sentire anche nella possibilità di scegliere il “look & feel” fra 4 diversi “temi”: standard, Macintosh, Unix e OS/2, tutti comunque ben integrati con l’interfaccia base di Windows.

Al lato pratico possiamo piacevolmente constatare che StarOffice supporta modelli di documento (ce ne sono di già predefiniti), clipart, immagini, suoni, così come l’impostazione dei percorsi dei documenti (potendo selezionare sia il desktop che la cartella vera e propria dei documenti), dei modelli, delle immagini, e così via.

E le macro? Tranquilli, StarOffice include anche quelle, editabili con il linguaggio StarBasic (molto simile alla schiera dei “Basic”) e fornito dell’help necessario. Inoltre, tutti i menu presenti in StarOffice sono personalizzabili e, per i più esperti, il fatto stesso di avere a disposizione i sorgenti in C++ del programma lo rende, come tutti i software open source, completamente modificabile secondo le proprie esigenze.


L’azienda dove lavoro opera su rete mista PC/Mac condivisa via TCP-IP con un server Windows NT, quindi, oltre che per esigenze esterne, ci troviamo costretti ad essere chiusi nella morsa della piena compatibilità verso l’interno (i Mac usano la versione 6 di Word e la 5 di Excel) e verso l’esterno (chi invia documenti in RTF, chi in DOC per Word 95, chi per il 97).

In qualità di responsabile del settore tecnologico, ho installato StarOffice su tutte le macchine PC da circa 4 mesi, ho condiviso i modelli aziendali e la cartella documenti sul server (i vari accessi vengono controllati da NT) e fino ad oggi non si è ancora riscontrato nessun malfunzionamento del software: lo reputo ormai un prodotto robusto e prestante, e anche dal lato della compatibilità non mi è ancora capitato di aver perso parti di documento importanti nella conversione da Office 95/97 od Office per Macintosh e StarOffice. E’ probabile che possa accadere con documenti complessi, ma la percentuale di rischio è comunque minima.

L’unico punto “doloroso” è stato l’aggiornamento dei dipendenti al nuovo prodotto, specie per coloro che ormai utilizzavano certe versioni di un applicativo di Office praticamente ad occhi chiusi.

L’unica parte della suite che non utilizziamo è il database, questo perché ci troviamo bene con quello da noi posseduto che fino ad oggi ci ha garantito la classica cross-compatibility tra Mac e PC.

Ma non c’è solo StarOffice!

Fino ad ora abbiamo parlato di StarOffice, ma se le necessità sono quelle di creare dei documenti dignitosi che possano essere condivisi con altri computer, allora possiamo provare ad utilizzare Ability Office , un semplice pacchetto di programmi (editor di testi compatibile fino a Word 6, foglio di calcolo compatibile con Excel, un database e uno strumento di disegno proprietario) compatibili con i formati standard come RTF, Lotus 1-2-3, Excel, Word 6, AmiPro, HTML.

Un’interfaccia gradevole e pulita, completa dei comandi essenziali alla stesura di un buon documento, con thesaurus, correzione ortografica, inserimento immagini, stili, modelli e quanto possa servire alla gestione di un piccolo ufficio o della vita scolastica di uno studente. Come StarOffice, anche questo pacchetto è gratuito.

E per il futuro?

Dopo aver verificato nell’insieme le potenzialità insite nel prodotto di Sun/StarDivision, diventa facile prevedere che grazie al suo rapporto qualità/prezzo (ricordo la sua gratuità!), alla distribuzione sempre più capillare, al supporto multipiattaforma (Linux, Solaris, Windows e prossimamente anche Macintosh) e alla sua completezza, StarOffice renderà la vita difficile al monopolio di Microsoft nel settore dell’Office Automation. Se poi teniamo conto che la maggior completezza di Office nei confronti del neonato StarOffice è data da un decennio circa di maturità in più, possiamo ben capire quali ampi margini di crescita Sun possa applicare al suo recente acquisto.

Marco Trevisan

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Pubblicato il
6 mar 2000
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