IBM: Linux avanti tutta, nonostante SCO

IBM: Linux avanti tutta, nonostante SCO

Big Blue mostra sicurezza e afferma di non essere preoccupata né per la causa legale con SCO né per le rivendicazioni di quest'ultima relative a Linux. Il gigante di Armonk procede indifferente e annuncia nuovi PC con Linux
Big Blue mostra sicurezza e afferma di non essere preoccupata né per la causa legale con SCO né per le rivendicazioni di quest'ultima relative a Linux. Il gigante di Armonk procede indifferente e annuncia nuovi PC con Linux


Armonk (USA) – La causa in corso con SCO Group, e le minacce legali che quest’ultima ha lanciato a tutti gli utilizzatori di Linux, sembrano non turbare troppo quel secolare gigante, IBM, che negli ultimi anni si è fatto primo sostenitore nell’industria del noto sistema operativo free.

Scott Handy, director of Linux solutions marketing di IBM, ha assicurato che la sua azienda non cambierà di una virgola le attuali e future strategie su Linux, né lo faranno i propri partner.

“IBM – ha affermato perentorio Handy – appoggia attivamente Linux e continuerà a venderlo come di consueto”, aggiungendo poi che IBM “è perfettamente serena e fiduciosa di essere dalla parte della ragione”.

Big Blue è serena come soltanto un colosso delle sue proporzioni potrebbe esserlo mentre c’è chi pretende da lei 1 miliardo di dollari di risarcimento danni: tale è infatti la somma chiesta da SCO per la presunta violazione, da parte di IBM, di una serie di accordi, contratti e proprietà intellettuali relativi a Unix.

Una serenità, quella dimostrata dal vecchio colosso di Armonk, che la comunità Linux spera possa estendersi anche a quel migliaio di grosse aziende che usano Linux e che, poche settimane fa, sono state raggiunte dalla ormai celebre lettera in cui SCO definisce Linux “un derivato non autorizzato di Unix”.

La dimostrazione che IBM sembra voler andare avanti per la propria strada, senza troppo preoccuparsi dei proclami di SCO, è data dal fatto che proprio ieri ha introdotto sul mercato una nuova linea di PC desktop aziendali, ThinkCentre, che comprende una famiglia di computer (la “M”) con le distribuzioni Linux di Red Hat o SuSE preinstallate.

In questi anni IBM ha scommesso una cospicua parte del suo futuro su Linux ed è riuscita ad attorniarsi di un’ampia comunità di aziende e sviluppatori, imprimendo una forte spinta al mercato dell’open source: Big Blue sostiene che sono oltre 6.000 i clienti che hanno installato applicazioni Linux e quasi 5.000 i vendor che offrono software commerciale per Linux attraverso i propri siti. Un mercato la cui fortuna potrebbe ora dipendere dall’esito dell’attuale duello legale fra SCO e IBM.

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 22 mag 2003
Link copiato negli appunti