GPU difettose, le vittime di Nvidia

GPU difettose, le vittime di Nvidia

Nella partita corrotta del 2007 sono coinvolte Apple, Dell e HP. Ma la produttrice rifiuta ancora qualsiasi assunzione di responsabilità pur accettando di rimborsare gli utenti
Nella partita corrotta del 2007 sono coinvolte Apple, Dell e HP. Ma la produttrice rifiuta ancora qualsiasi assunzione di responsabilità pur accettando di rimborsare gli utenti

Nvidia fa i nomi delle linee di laptotp coinvolte nella partita GPU difettosa divulgata nel 2007: più di 50 modelli Dell, HP e Apple.

Il caso risale al 2007, ma solo recentemente la class action avviata a tal proposito si è conclusa: le parti hanno raggiunto un accordo extra giudiziale con cui il chipmaker si impegna a sostituire, nei casi concordati e gratuitamente, il pezzo difettoso o a provvedere al rimborso.

Le linee di prodotti coinvolti sono state per la prima volta divulgate nell’accordo ora diffuso: ma è a partire da luglio 2008 che Nvidia ha iniziato a coprire i costi relativi alla garanzia, al rimborso di precedenti riparazioni e alla eventuale sostituzione dei notebook o dei pezzi coinvolti (la precedente generazione di MCP e alcune GPU), tutti provenienti da una partita difettosa di processori grafici. La spesa totale sfiorerà quota oltre 450 milioni di dollari , già registrati nella seconda trimestrale del 2010 (che, infatti, ha visto una perdita netta di 141 milioni di dollari).

L’accordo è stato raggiunto il 12 agosto e dovrà essere approvato nella seduta finale programmata il 20 dicembre 2010. La nota relativa è stata però divulgata e inviata, dice Nvidia, a tutti i clienti potenzialmente vittime. I sintomi del difetto, d’altronde, sono di quelli evidenti, spiccando fra essi: “immagine multiple, caratteri casuali sullo schermo, o video completamente nero”.

Nvidia, in ogni caso, continua a respingere ogni responsabilità o accusa di illecito. L’accordo significa, tuttavia, poter andare avanti: il CEO Jen-Hsun Huang, affermando che ora il problema trascinatosi per anni si può considerare in gran parte superato, pensa al futuro, con un occhio particolare all’architettura ARM e ai prodotti Android.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
4 ott 2010
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