Napster marcia sul Congresso

Napster marcia sul Congresso

E chiede che tutti i fan del sistemone vengano a Washington per sostenere il suo destino. L'appello sul suo sito è rivolto a tutti coloro che ancora credono in Napster come paladino del file-sharing. Nonostante Bertelsmann
E chiede che tutti i fan del sistemone vengano a Washington per sostenere il suo destino. L'appello sul suo sito è rivolto a tutti coloro che ancora credono in Napster come paladino del file-sharing. Nonostante Bertelsmann


Roma – “Napster va a Washington! Abbiamo bisogno di te, dei tuoi genitori, dei tuoi figli e dei tuoi amici, affinché siate tutti all’audizione del 3 aprile presso il Senato. La sera prima ci sarà un incontro illustrativo con il fondatore di Napster Shawn Fanning, e un concerto in un pub locale per ringraziare tutti coloro che verranno per l’audizione”.

Da qualche ora si presenta così il sito di Napster, il sistemone scambiafile finito nei guai per lo sharing di musica considerata illegale da majors discografiche e tribunali.

Napster, che ha finalmente ottenuto di essere ascoltato al Senato, spera di poter contare su un appoggio popolare molto vasto proponendosi ancora una volta come paladino del file-sharing, un ruolo che ormai in pochi sono disposti a riconoscere all’azienda dopo l’accordo con Bertelsmann-BMG che ne ha di fatto assunto il controllo.

Ma Napster ci prova, e a Washington intende portare migliaia di persone. Tanto che ai primi mille prenotatisi ha offerto una maglietta Napster e un ingresso gratuito al concerto della sera prima che, si scopre, non sarà offerto ma a pagamento. Tutti segnali che rischiano di tenere lontano “il grosso” dell’utenza Napster, finora abituata ad un regime di gratuità pressoché assoluta.

L’appello che l’azienda porterà al Congresso chiede che venga riconosciuta la legittimità del file-sharing, non in quanto scambio di file tra utenti ma in quanto sistema che può essere controllato dalle majors della musica e utilizzato per generare redditività per i produttori.

Napster arriverà a Washington, inoltre, nel pieno delle polemiche con la RIAA, l’associazione degli industriali del settore, secondo cui il sistemone scambiafile non riesce a bloccare lo scambio dei titoli musicali segnalati dalla stessa RIAA e dunque opera in violazione delle ingiunzioni del tribunale. Una tesi che Napster respinge sostenendo che molti dei titoli presentati dalla RIAA sono incompleti oppure non riguardano brani sui quali la RIAA dispone di copyright.

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Pubblicato il 28 mar 2001
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