Infostrada, quella pubblicità è ingannevole

Infostrada, quella pubblicità è ingannevole

Lo stabilisce l'Autorità garante della concorrenza e del mercato che se la prende con le recenti pubblicità di SpazioZero, l'opzione che la compagnia telefonica offre per chiamare sempre al costo delle urbane. Un'altra decisione inutile?
Lo stabilisce l'Autorità garante della concorrenza e del mercato che se la prende con le recenti pubblicità di SpazioZero, l'opzione che la compagnia telefonica offre per chiamare sempre al costo delle urbane. Un'altra decisione inutile?

Roma – Una nuova bacchettata arriva ad Infostrada dall’Autorità garante per il mercato e la concorrenza. L’Autorità ha infatti deciso che la pubblicità dell’offerta SpazioZero è ingannevole.

Come noto, SpazioZero è un’opzione telefonica che consente di chiamare con Infostrada al prezzo praticato dalla compagnia sulle urbane anche se si chiama in interurbana, al costo di 10mila lire di canone al mese.

La pubblicità di questa opzione, apparsa su alcune riviste tra cui Il Mondo, presentava una tabella ragionata delle offerte telefoniche di più gestori, una pubblicità considerata ingannevole perché “si osserva che il messaggio oggetto del presente provvedimento riporta le tariffe applicate dall’operatore pubblicitario agli utenti del servizio “Infostrada Spaziozero”. Tuttavia, le modalità di prospettazione di tali tariffe sono tali da alterare in misura significativa la percezione della convenienza dell’offerta da parte dei consumatori”.

Come già in passato, anche in questa occasione ha pesato il fatto che i prezzi venissero presentati Iva esclusa. L’Autorità ha infatti precisato: “Deve osservarsi che, con riferimento anche agli importi di spesa mensile indicati nella tabella comparativa, la necessità di trasparenza e di correttezza della comunicazione d’impresa esige che, quando nei messaggi pubblicitari si fa menzione del prezzo di un bene o di un servizio, detto prezzo sia comprensivo di ogni ulteriore onere economico gravante sul consumatore”.

Il problema che si pone sempre più chiaramente per questo genere di decisioni da parte dell’Antitrust è la loro effettiva efficacia nello spingere le aziende a comportarsi in modo più trasparente nella presentazione dei propri servizi. Difficilmente, infatti, decisioni come queste finiscono per pesare realmente sull’immagine o sul budget dell’azienda coinvolta che non viene quindi “stimolata” a migliorare a vantaggio dei consumatori.

Nel caso di Infostrada, l’Autorità chiede che la pubblicità non venga ulteriormente diffusa perché, in caso contrario, è prevista una reclusione fino a tre mesi e multa fino a cinque milioni. E non c’è dubbio che Infostrada cambierà quella pubblicità, dopo che questa ha girato dove doveva girare…

Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il 28 mar 2001
Link copiato negli appunti