Vodafone: abbiamo un piano per il digital divide

Vodafone: abbiamo un piano per il digital divide

Con l'HSDPA e in futuro LTE punta a fornire 2 megabit ad un comune al giorno. Senza abbandonare il piano per la fibra. Mille centri abitati non saranno più digital divisi
Con l'HSDPA e in futuro LTE punta a fornire 2 megabit ad un comune al giorno. Senza abbandonare il piano per la fibra. Mille centri abitati non saranno più digital divisi

Vodafone ha presentato un nuovo piano per sconfiggere il digital divide: l’intenzione è quella di coprire in 3 anni 1.000 comuni italiani . Grazie un miliardo di euro di risorse da investire.

La tecnologia su cui vuole scommettere Vodafone, per tirare la volata per sbrogliare la questione delle infrastrutture di connessione, è la banda larga mobile via radio : l’offerta di connessione per questi comuni inizialmente interessati arriverà con Vodafone station (con chiavetta) per collegamento immediato WiFi o lan.

Nella presentazione dell’amministratore delegato italiano Paolo Bertoluzzo si parla dell’intenzione da parte della telco di raggiungere un comune al giorno con almeno 2 mbps medi in casa: oggi, ha spiegato l’AD, il 3G copre circa l’80 per cento della popolazione indoor, l’ADSL l’88 per cento. Con la nuova iniziativa si punta quindi a quel 20 per cento senza 3G e quel 12 per cento senza xDSL.

In totale si tratta di circa 1800 comuni isolati . Su cui Vodafone ha ritagliato questo sorta di corsia preferenziale da portare avanti accanto al progetto Fibra per l’Italia e al futuro sviluppo LTE: accanto al miliardo di investimento nelle case non verranno abbandonati i progetti previsti negli altri settori.

In tutto nei prossimi 3-4 anni la telco dovrebbe implementare circa 10mila nuove antenne tra le zone ancora non raggiunte dalla banda larga mobile (aree rurali, comuni medio-grandi e grandi città) e in quelle nelle quali i servizi Internet sono già disponibili.

Il progetto prevede l’utilizzo delle frequenze attualmente disponibili e il refarming dei 900 mhz . Gli investimenti nelle aree scoperti riguarderanno le tecnologie HSDPA , protocollo che lavora nello standard UMTS.

Il piano è in avvio: chiesti già 300 permessi ai comuni interessati . Vodafone manifesta l’intenzione di voler dare la precedenza alle amministrazioni più sensibili alla tematica, cioè a quelle che non metteranno particolari ostacoli allo sviluppo delle nuove infrastrutture. A disposizione, inoltre, un sito dedicato e un numero verde per raccogliere le segnalazioni dei comuni scoperti.

Il tutto, peraltro, non è in sostituzione della fibra, ma semplicemente complementare nelle aree disagiate: il progetto Fibra per l’Italia, insomma, va avanti. Un po’ più sfumata, invece la questione Wimax: per Vodafone non è una tecnologia vincente, ma un buono stimolo per lo sviluppo di altre soluzioni. In quest’ottica la scommessa per il futuro è LTE, per cui occorrerà trovare le frequenze adatte (una notizia, l’operatore sembra interessato a intavolare un discorso di questo tipo con i ministeri interessati) e che si punta ad implementare a partire dal 2013.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
6 ott 2010
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