Per un pound di dischi

Per un pound di dischi

Un ex dirigente Warner parla della necessità di cambiare il mercato della musica: abbattendo il costo al minimo per far schizzare di nuovo in alto le vendite
Un ex dirigente Warner parla della necessità di cambiare il mercato della musica: abbattendo il costo al minimo per far schizzare di nuovo in alto le vendite

Rob Dickens, ex vertice di Warner Music UK, ha proposto una “radicale riduzione” del prezzo degli album.

L’idea dell’ex manager è sfruttare la microeconomia in modo tale che l’incremento delle vendite compensi l’abbassamento di prezzo . La logica ricalca una delle tesi classiche che difendono la pirateria in contrapposizione agli attuali prezzi stabiliti dalle case discografiche. Ma la proposta dell’ex manager è di far costare gli album appena una sterlina (1,138 euro). “Quello di cui abbiamo bisogno – ha detto – è una rivoluzione”.

L’occasione della provocazione è stato un dibattito che lo ha visto protagonista con Bertis Downs, manager dei REM alla conferenza musicale In The City .
Al momento gli appassionati di musica devono scegliere accuratamente cosa comprare, ricorrendo per il resto alla pirateria: questa l’idea dell’ex dirigente. Con un prezzo notevolmente inferiore, invece, potrebbero acquistare praticamente tutti gli album che ritengano minimamente interessanti.

Artisti come Radiohead e Nine Inch Nails hanno già abbracciato diverse strade distributive. Da convincere, tuttavia, non sono i musicisti, che guadagnano da concerti e merchandising i loro indotti maggiori, ma le major che incassano quasi l’80 per cento della vendita di ogni CD.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
19 ott 2010
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