Cina, il governo regala mappe

Cina, il governo regala mappe

Annunciato il lancio di un servizio di mappatura online totalmente gratuito. Ma basato solo su informazioni approvate dalle autorità di Pechino. Le immagini saranno disponibili sia in due che in tre dimensioni
Annunciato il lancio di un servizio di mappatura online totalmente gratuito. Ma basato solo su informazioni approvate dalle autorità di Pechino. Le immagini saranno disponibili sia in due che in tre dimensioni

Due anni circa di lavoro, per riunire migliaia di immagini provenienti da vari satelliti. Immagini ora disponibili sia in due che in tre dimensioni , all’interno di un servizio online che fornirà a tutti gli utenti un “insieme esaustivo di dati”. Almeno stando a quanto recentemente annunciato dalle autorità cinesi.

In lingua inglese è stato intitolato Map World , il servizio di mappatura online presentato in via ufficiale dagli alti vertici dell’agenzia di stato per il rilevamento topografico e la mappatura. Un servizio totalmente gratuito , che permetterà agli utenti di “sorvolare montagne e pianure del mondo, alla ricerca di un ristorante o di informazioni sul traffico”.

Un servizio dunque gratuito, esclusivamente in lingua cinese e soprattutto gestito in toto dalle autorità di Pechino. Tianditu.cn – o chinaonmap.cn – è stato tuttavia presentato come uno strumento web ancora in una fase preliminare, con circa 80 virtual machine capaci di gestire circa 10 milioni di richieste al giorno .

Decisamente meno di un servizio come Google Earth, che può attualmente servire molti più utenti. Il servizio di mappatura made in China sarà infatti capace di aggiornare i dati geologici solo due volte all’anno , mentre Google Earth è capace di farlo ogni due minuti.

All’inizio dello scorso giugno, la stessa agenzia di stato per il rilevamento topografico e la mappatura aveva dato avvio ad un primo giro di assegnazione delle licenze per la realizzazione di mappe autorizzate dal governo di Pechino. Aziende del calibro di Nokia e Baidu – popolare motore di ricerca in terra cinese – hanno ottenuto finora l’autorizzazione. Nessun segnale di vita da parte di Google China.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
25 ott 2010
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