Il traffico P2P? Questione di flussi

Il traffico P2P? Questione di flussi

Rapporti di provider differenti mettono in luce la duplice verità sul volume di traffico movimentato dal file sharing: la quantità di dati scaricati diminuisce, ma gli upload sulle reti più popolari continuano a essere in crescita
Rapporti di provider differenti mettono in luce la duplice verità sul volume di traffico movimentato dal file sharing: la quantità di dati scaricati diminuisce, ma gli upload sulle reti più popolari continuano a essere in crescita

I siti di file hosting e fruizione dei contenuti video in streaming stanno uccidendo il file sharing? Forse, la cosa non è certa e comunque dipende dal punto di vista da cui si guarda la questione: stando a un nuovo rapporto di Cisco sullo stato del traffico Internet globale, il P2P rappresenterebbe ormai una minoranza del volume complessivo di dati movimentati online. Risponde indirettamente uno studio Sandvine : è vero che i download dal P2P sono in calo, ma per quanto riguarda gli upload non si può che parlare di una crescita continua in tutte le regioni del mondo .

Cisco registra la contrazione di importanza del P2P nel suo ultimo Visual Networking Index Usage Study , dal quale si ricava che il file sharing rappresenta ora il 25% del traffico Internet in banda larga globale, un crollo verticale rispetto al 38% registrato l’anno scorso. Al confronto, lo streaming video e la IPTV si accaparrano il 26% dei bit veicolati online.

Nello studio Cisco si prendono in considerazione anche tutta una serie di caratteristiche della banda larga mondiale come il traffico medio generato dalle singole connessioni broadband (14,9 GB al mese contro gli 11,4 GB dell’anno scorso), la fascia oraria di maggiore permanenza online (dalle 21:00 all’una di notte in tutto il mondo), il digital divide tra i pochi che consumano la maggioranza della banda disponibile (il 10% delle connessioni è responsabile del 60% del traffico totale, e l’1% ne consuma il 20%).

Tornando sul P2P, la risposta indiretta al 25% scarso di Cisco arriva da Sandvine, l’azienda specializzata in strumentazione per il filtraggio del traffico nota per il suo rapporto di fornitura con Comcast: la società canadese differenzia il traffico in entrata ( downstream ) da quello in uscita ( upstream ) e rivela che il P2P continua a essere un fenomeno in crescita in ogni parte del mondo.

Il consumo giornaliero medio di traffico globale da parte del file sharing (banda in upstream) oscilla dal 73% dell’America Latina al 40% dell’Europa , con differenze regionali anche per quanto riguarda il protocollo (o il network) più usato: USA, Europa e Asia del Pacifico preferiscono di gran lunga BitTorrent (30%-37% della banda di upload complessiva), mentre l’America Latina ha una strana predilezione per la rete “alternativa” di Ares (oltre il 54% della banda di upstream totale).

Il P2P in declino? Improbabile: se è vero che l’esplosione dello streaming audiovisivo ha fatto schizzare nella stratosfera i numeri dei contenuti scaricati dalla rete al sistema client di riferimento (PC, smartphone, MID o altro), i numeri consegnati da Sandvine fotografano una tecnologia e un sistema di scambio dei contenuti sempre più popolare. Il merito va certamente attribuito in larga misura a BitTorrent, un protocollo che fa dell’ottimizzazione estrema dei flussi in upload il suo tratto maggiormente distintivo.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
28 ott 2010
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