Microsoft sale, in nome della tradizione

Microsoft sale, in nome della tradizione

Crescita trainata soprattutto dal settore business. In attesa della remunerazione del cloud, del search e del mobile. Office e Windows stabili in salita
Crescita trainata soprattutto dal settore business. In attesa della remunerazione del cloud, del search e del mobile. Office e Windows stabili in salita

L’ultimo trimestre finanziario di Microsoft, conclusosi a settembre, ha segnato un balzo di profitti del 51 per cento (fino a 5,4 miliardi di dollari, 62 centesimi ad azione). E il fatturato è cresciuto del 25 per cento rispetto al corrispondente periodo del 2009, passando da 12,9 a 16,2 miliardi di dollari.

I numeri sono di quelli che fanno sorridere, e che allontanano il fantasma della rincorsa di Apple: Redmond ha superato le aspettative di Wall Street (che si attendeva un profitto del 55 per cento ad azione e un fatturato di 15,8 miliardi), che di conseguenza l’ha premiatoa con un più 3,5 per cento (fino a quota 27,20 dollari) sul titolo quotato. Anche la paura dell’effetto iPad su parte della linea di PC su cui si lavora sembra rientrata: inattaccati i numeri dei computer di fascia bassa, ha detto il CFO Peter Klein.

Sono sempre i settori più o meno tradizionali di Microsoft a trainare l’azienda: le vendite di Xbox (spinte dall’uscita del nuovo titolo della serie Halo), la divisione Windows 7, cresciuta del 66 per cento fino a 4,8 miliardi, Office 2010 e gli altri software, valevoli 5,1 miliardi con un balzo del 14 per cento rispetto al precedente calcolo, e le applicazioni server che hanno registrato una crescita del 12 per cento nel fatturato, arrivando a valere 4 miliardi.

Determinante per questi risultati l’impatto del settore business alle prese con il cambio di PC e software che durante la crisi economica era mancato, e che ora segna ufficialmente la ripresa dei consumi e l’uscita dalla congiuntura economica negativa.

“Siamo stati al centro di queste spese che rappresentano il ritorno alla crescita dopo la crisi” ha detto Bill Koefoed, manager Microsoft nel settore investimenti. Una ripresa solo all’inizio, tanto che la domanda, promette anche il COO Kevin Turner, dovrebbe rimanere forte anche nel prossimo futuro.

Meno positivi gli altri settori, quelli nuovi in cui Redmond ha maggiormente speso negli ultimi anni rincorrendo concorrenti come Google e Apple: ancora non ripagano i grandi investimenti nel settore consumer (con l’appena partito Windows Phone 7, Bing e i prossimi tablet).

Il fatturato online (i cui introiti derivano principalmente dalla piattaforma AdCenter, recentemente estesa anche al motore di ricerca di Yahoo!) è cresciuto dell’8 per cento, rimanendo quindi marginale in trimestrale con un valore complessivo di 527 milioni di dollari e soprattutto segnando ancora una perdita operativa di 560 milioni di dollari (dati gli investimenti compiuti anche in quest’ultimo periodo nel tentativo di rincorrere BigG).

A dover ancora dimostrarsi remunerativi anche la piattaforma Azure e gli altri servizi cloud: non generano ancora sostanziali flussi di cassa.

Per il futuro si attendono i numeri dell’ atteso Windows Phone 7 , il sistema operativo mobile che vuole entrare in competizione con iOS e Android, e l’esordio di Kinect , il nuovo accessorio che promette di cambiare l’esperienza di gioco di Xbox360.

Nel settore smartphone, definito “un mercato ancora” nascente dal CEO Steve Ballmer, il nuovo SO di Microsoft ha esordito da pochi giorni in Italia e farà lo stesso a novembre negli USA. Accanto a questo, però, Redmond punta forte, almeno secondo quanto dichiarato nel corso dell’ultima Microsoft Professional Developers Conference (PDC), sul cloud e in particolare Azure: usato , paradossalmente, anche dalla Pixar di Steve Jobs per la sua tecnologia di rendering ( RenderMan )

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
29 ott 2010
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