Siti, solo uno su quattro guadagna qualcosa

Siti, solo uno su quattro guadagna qualcosa

Uno studio mette in evidenza ciò che sta emergendo da qualche tempo in modo dirompente: solo un sito su quattro riesce ad incassare più di quanto spende. E questo vale per tutto ciò che è editoria online. Brividi
Uno studio mette in evidenza ciò che sta emergendo da qualche tempo in modo dirompente: solo un sito su quattro riesce ad incassare più di quanto spende. E questo vale per tutto ciò che è editoria online. Brividi


New York (USA) – Sono davvero pochi i siti Internet americani che riescono a far entrare in cassa più denari di quanti ne vengono spesi. Secondo una ricerca di ActiveMedia Research, solo il 25 per cento dei siti ottiene dei profitti. Si tratta di dati che riguardano gli USA e dunque riflettono le tendenze del più maturo dei “mercati Internet”.

Gli esperti dell’osservatorio di rilevazione hanno preso in esame l’intero spettro delle attività editoriali online, da quelle basate sulle fornitura di informazione ai media distribuiti via Internet, ai portali e via dicendo. Il risultato è piuttosto sconfortante, sebbene il 29 per cento di questi siti ritenga di poter iniziare a guadagnare qualcosa entro un anno…

Di interesse anche il fatto che il 52 per cento del fatturato di queste attività derivi dalla pubblicità contro il 46 per cento derivante dalla vendita di prodotti o servizi. Secondo ActivMedia: “La metà dei siti che offrono contenuti editoriali su Web sono ben radicati sulla Rete. Questi siti sono molto attivi e ricevono moltissime visite se paragonati ad altri siti”.

Il problema per tutti, sembrano suggerire gli esperti, è il duro lavoro che richiede il continuo aggiornamento dei contenuti: “Un terzo di questi siti sviluppa contenuti quotidianamente e un altro terzo lo fa settimanalmente, molto più di altri generi di business elettronici”.

Segnale positivo quello per i siti “storici”: il 42 per cento dei siti che sono online da più di tre anni ha già superato la boa della redditività ed è in positivo.

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Pubblicato il
29 mar 2001
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