CD a prova di copia. Le major ci riprovano

CD a prova di copia. Le major ci riprovano

Ci risiamo. Una casa discografica americana ha annunciato a breve l'adozione di una nuova tecnica anti-copia in grado di rendere illeggibili i CD-Audio sui lettori CD-ROM. Una limitazione pesante ai diritti del consumatore
Ci risiamo. Una casa discografica americana ha annunciato a breve l'adozione di una nuova tecnica anti-copia in grado di rendere illeggibili i CD-Audio sui lettori CD-ROM. Una limitazione pesante ai diritti del consumatore


New York (USA) – Le case discografiche ci riprovano. Dopo il fallimento, qualche tempo fa, del CD-Audio anti-copia che BMG introdusse sul mercato tedesco, dagli USA arriva ora la notizia che l’etichetta Music City starebbe per introdurre sul mercato un CD con una tecnologia che renderebbe impossibile l’estrazione digitale delle tracce audio.

Questa nuova tecnologia anti-copia, sviluppata da SunComm, riuscirebbe a rendere i CD-Audio illeggibili sulle unità CD-ROM dei computer sfruttando le differenze fra lo standard Red Book dei CD-DA con quello Yellow Book dei CD-ROM.

I CD protetti con tale tecnica diverrebbero incompatibili con i lettori CD-ROM e perfettamente leggibili, invece, su normali lettori audio, e tutto ciò grazie all’introduzione di informazioni aggiuntive sia nella tabella dei contenuti (TOC) sia fra ogni traccia audio: questi bit “di troppo” verrebbero ignorati dai normali lettori di CD-Audio, ma confonderebbero invece i lettori di CD-ROM.

L’introduzione di errori fittizi all’interno dei CD è da tempo lo schema di protezione più utilizzato per proteggere i CD di dati, anche se è sempre stato facilmente superato sia dal software (i programmi di masterizzazione) che dall’hardware (i masterizzatori).

Non solo dunque questo schema di protezione potrebbe finire molto presto in una bolla di sapone, ma secondo alcuni esperti potrebbe anche creare problemi di incompatibilità con una piccola percentuale di lettori audio. Oltre a questo ci sono poi da considerare i diritti lesi dei consumatori che, in questo modo, vengono privati della possibilità di ascoltare la musica su computer, di fare copie di backup dei propri CD e di trasferire la musica regolarmente acquistata su di un player MP3 portatile.

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Pubblicato il
30 mar 2001
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