Avast!, i viaggi corsari di una licenza

Avast!, i viaggi corsari di una licenza

La società di sicurezza produttrice dell'omonimo antivirus sperimenta con la circolazione delle licenze software. Una singola chiave di attivazione è in grado di fare il giro del mondo
La società di sicurezza produttrice dell'omonimo antivirus sperimenta con la circolazione delle licenze software. Una singola chiave di attivazione è in grado di fare il giro del mondo

C’è chi la pirateria software la combatte con sistemi di protezione always-on e chi invece sceglie la via creativa, tenendo traccia del percorso compiuto da una licenza di attivazione e provando a convincere gli utenti della versione non autorizzata ad acquistare quella a pagamento . Protagonista della insolita iniziativa è Avast!, software house ceca che produce l’omonimo antivirus disponibile anche in versione freeware , gratuita per l’utente finale.

Ma la disponibilità di un antivirus gratuito non è motivazione sufficiente a fermare i condivisori del software, come dimostra il fatto che una singola licenza di Avast! Pro sia stata utilizzata più di 774mila volte nel giro di un anno e mezzo. Piuttosto che chiudere immediatamente le porte alla licenza condivisa, però, Avast! ha deciso di analizzare la sua diffusione nel corso del tempo.

Originariamente acquistata da un’azienda dotata di 14 utenze dell’Arizona, la licenza compromessa ha fatto letteralmente il giro del mondo diffondendosi in 200 diversi paesi. La chiave di attivazione è comparsa sui siti warez e sui network di file sharing : sarebbe un “paradosso”, secondo il CEO di Avast! Vince Steckler, cercare un antivirus in luoghi della rete noti per essere portatori di malware, spyware e ogni genere di pestilenza informatica.

La chiave di licenza compromessa è arrivata persino sui computer del Vaticano , ma dopo 18 mesi Avast! ha deciso di provare a convertire alcuni dei pirati in clienti paganti con un’operazione commerciale insolita: avvertire gli utenti dell’illegittimità della licenza con un pop-up visualizzato sullo schermo, offrendo la possibilità di acquistare una licenza autentica o scaricare la versione freeware dell’antivirus.

Stando a quanto comunica la software house, il piccolo esperimento di conversione ha dato qualche frutto e tutto sta andando “secondo i piani”. All’acquirente originale della licenza compromessa è stata già fornita una nuova chiave, assieme al prevedibile consiglio di metterla al riparo dai malintenzionati .

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
9 dic 2010
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