USA, smartphone da combattimento

USA, smartphone da combattimento

I vertici militari a stelle e strisce sarebbero pronti a dotare ciascun soldato di uno dei vari device mobile attualmente in commercio. Rappresenterebbero una risorsa strategica, ma anche un possibile pericolo per la sicurezza
I vertici militari a stelle e strisce sarebbero pronti a dotare ciascun soldato di uno dei vari device mobile attualmente in commercio. Rappresenterebbero una risorsa strategica, ma anche un possibile pericolo per la sicurezza

Si tratterebbe di un’arma certamente non convenzionale, che potrebbe presto fare parte del sempre più tecnologico equipaggiamento a disposizione delle truppe a stelle e strisce. Gli alti vertici dell’esercito statunitense avrebbero infatti intenzione di consegnare uno smartphone a ciascun soldato , affinché vengano sfruttate al meglio tutte le attuali – e future – potenzialità di un iPhone o di uno dei dispositivi basati su Android (pare che sarà garantita la libera scelta).

Una strategia ancora in fase di sperimentazione, che porterebbe i soldati statunitensi a padroneggiare uno smartphone nell’ambito di operazioni di guerra o di semplice addestramento militare. I vertici dello U.S. Army sarebbero stati ormai convinti dalla natura versatile di questi device , che potrebbero essere usati dalle truppe per visualizzare mappe, tradurre da lingue particolarmente ostiche o instaurare comunicazioni in battaglia .

Secondo il sito del quotidiano USA Today , i vertici militari a stelle e strisce dovrebbero dare avvio alla fase di distribuzione dei device entro il prossimo febbraio . Convinti che gli attuali smartphone possano rivelarsi utilissimi nella raccolta di dati biometrici relativi ai vari nemici . Sempre secondo le indiscrezioni, ai soldati potrebbero in futuro venire assegnate altre tipologie di dispositivi in mobilità, come ad esempio tablet e lettori di libri elettronici.

Questa adozione di massa potrebbe trovarsi davanti almeno un ostacolo. I device verrebbero assegnati ai soldati solo a patto che questi si limitino entro reti sicure, per evitare di compromettere l’esito di strategie e attacchi. Il pericolo numero uno pare rappresentato dai social network , già al centro di critiche negli ambienti militari dopo alcuni episodi che hanno coinvolto reclute troppo chiacchierone.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 16 dic 2010
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