Buongiorno Vitaminic, condanna in primo grado

Buongiorno Vitaminic, condanna in primo grado

Il Tribunale di Milano ha condannato in primo grado Casalini e Frigato, manager di Buongiorno, per trattamento illecito di dati personali. Annunciato il ricorso in appello - UPDATE
Il Tribunale di Milano ha condannato in primo grado Casalini e Frigato, manager di Buongiorno, per trattamento illecito di dati personali. Annunciato il ricorso in appello - UPDATE

UPDATE (ore 18:00): in calce una dichiarazione inviata dagli avvocati di Gianluca Costamagna.

Roma – Si tratta della prima condanna penale per trattamento illecito di dati personali quella emessa contro due dirigenti di Buongiorno Vitaminic , Andrea Casalini e Carlo Giuseppe Frigato, rispettivamente amministratore delegato e direttore finanziario (quest’ultimo, all’epoca dei fatti, responsabile del trattamento dei dati informatici), condannati in primo grado a nove mesi di reclusione, pena sospesa. Il Tribunale di Milano ha, invece, assolto i manager dall’accusa di frode informatica .

L’inchiesta , coordinata dal PM di Milano Francesco Cajani, era nata dalla denuncia di Gianluca Costamagna, gestore di Clever a cui appartiene www.fuorissimo.com (sito di humor e barzellette). Nel 2001 stipulò un contratto con Buongiorno Vitaminic per la gestione del database di una newsletter chiamata Fuorissimo day . Si trattava di messaggi di posta elettronica dal contenuto umoristico da inviare, con cadenza bisettimanale, agli utenti che si erano iscritti attraverso il sito.

Costamagna aveva accusato i due responsabili dell’azienda di aver continuato a inviare al 39 per cento degli iscritti alla lista Fuorissimo , circa 180mila utenti, altre newsletter non richieste che pubblicizzavano le novità dei servizi di Buongiorno Vitaminic .

La linea impostata dagli avvocati di Costamagna riposa sul presupposto che “un indirizzo email è un dato personale protetto da privacy e per utilizzarlo ci vuole il consenso informato, espresso e libero”. Casalini e Frigato, dunque, non sono sfuggiti alla condanna per trattamento illecito di dati personali, ma sono stati assolti dall’accusa di frode informatica “perché il fatto non sussiste”.

I due manager hanno annunciato che ricorreranno in appello e, attraverso una nota , sottolineano “che le accuse mosse da Clever (cadute in parte già nel corso delle indagini) sono state tutte ritenute infondate e che l’ipotizzato trattamento illecito dei dati appare fondato su una diversa lettura del rapporto contrattuale in essere all’epoca tra Buongiorno e Clever, piuttosto che su una accertata attività dolosa da parte dei manager di Buongiorno”.

Cristina Sciannamblo

UPDATE – di seguito la nota inviata a Punto Informatico dagli avvocati Marco Cuniberti e Alessia Sorgato:

Gli avv.ti Marco Cuniberti, del Foro di Mondovì e Alessia Sorgato, del Foro di Milano, difensori di Gianluca Costamagna, persona offesa nel processo che ha visto la condanna dell’Amministratore Delegato e del Responsabile del trattamento dei dati personali di Buongiorno S.p.a., replicano alle dichiarazioni rilasciate dalla stessa Buongiorno S.p.a., dichiarandosi estremamente soddisfatti di una sentenza che rende giustizia per un grave illecito perpetrato da una grande multinazionale contro un piccolo imprenditore.

Precisando come il Tribunale non abbia affatto ritenuto infondate le accuse del Costamagna, tanto che ha inflitto agli imputati una pesante condanna (ancorchè sospesa) proprio per aver commesso il contestato reato di trattamento illecito dei dati personali di cui al database di quest’ultimo, obbligandoli a risarcire i danni cagionatigli ed a rimborsargli le spese legali.
Si attendono quindi le motivazioni della sentenza, dopodiché gli imputati e la Buongiorno S.p.a. verranno ovviamente subito citati anche davanti al Giudice civile, per ottenere pure in tale sede la loro condanna al risarcimento di tutti i gravissimi danni subiti dalla persona offesa dal reato.

Colgono l’occasione per ringraziare il dott. Cajani della Procura della Repubblica ed il dott. Braghò, ora alla Corte dei Conti, per l’ottimo lavoro, degno della loro competenza indiscussa in materia di reati informatici.

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Pubblicato il
17 dic 2010
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