IBM e i progressi di Racetrack

IBM e i progressi di Racetrack

A che punto siamo con le super-memorie a stato solido proposte da Big Blue? La risposta finisce in un dettagliato report pubblicato da Science Magazine
A che punto siamo con le super-memorie a stato solido proposte da Big Blue? La risposta finisce in un dettagliato report pubblicato da Science Magazine

International Business Machines Corporation, IBM, continua a lavorare sul progetto Racetrack , la nuova tipologia di memoria magnetica che, nel prossimo futuro, potrebbe rimpiazzare sia le memorie NAND flash che gli hard disk. Il recente report pubblicato su Science Magazine sottolinea i progressi compiuti dalla ricerca che punta a memorizzare una mole impressionante di dati, con costi e consumi energetici molto ridotti.

Stuart Parkin, IBM fellow e ricercatore responsabile del progetto, ha sottolineato che la tecnologia Racetrack permetterà la produzione di memorie in grado di immagazzinare una quantità di informazioni 100 volte maggiore rispetto ai sistemi odierni. Oltretutto, il nuovo sistema assicurerà tempi di avvio ultra-rapidi e una stabilità a prova di imprevisto.

La teoria alla base di Racetrack fa scorrere i bit magnetici lungo una vera e propria pista (track), all’interno del nanoconduttore. Questa tecnica permette di memorizzare tante informazioni in uno spazio molto piccolo ma, secondo Parkin, si può ancora fare meglio per quanto riguarda l’accesso ai dati, regolando gli impulsi di corrente che fanno muovere i domain wall magnetici nel tracciato.

I passi avanti compiuti negli ultimi sei anni hanno dimostrato che la fisica alla base della tecnologia Racetrack ha tutte le carte in regola per rivoluzionare il settore storage. Il passo successivo consiste nel progettare prototipi di dimensioni ancora più piccole, dedicati al mobile. Ma Parkin prende altro tempo: per poter vedere un dispositivo consumer basato la nuova tecnologia IBM bisognerà attendere almeno fino al 2016.

Roberto Pulito

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Pubblicato il
24 dic 2010
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