USA, di foto erotiche e copyright

USA, di foto erotiche e copyright

Un aspirante fotografo è finito nel mirino legale del World Erotic Art Museum di Miami. I suoi album su Flickr potrebbero ora costargli due milioni di dollari. Sarebbe stato violato anche il trademark del museo
Un aspirante fotografo è finito nel mirino legale del World Erotic Art Museum di Miami. I suoi album su Flickr potrebbero ora costargli due milioni di dollari. Sarebbe stato violato anche il trademark del museo

Thomas Hawk è un libero cittadino statunitense, ma soprattutto è un avido appassionato di fotografia. La sua arte in formato digitale può essere ammirata in vari album presenti sul web, in particolare sulla piattaforma di photo sharing Flickr.

Thomas Hawk ha ovviamente bisogno di viaggiare tanto per arricchire il suo bagaglio fotografico. La sua ultima tappa è stata la città di Miami, in particolare il World Erotic Art Museum . Un’occasione forse unica per realizzare scatti tra i più suggestivi e pruriginosi.

Scatti caricati su Flickr, che ora potrebbero costare all’aspirante fotografo Thomas Hawk la stratosferica cifra di due milioni di dollari . Potrebbero violare il famigerato Digital Millennium Copyright Act (DMCA).

I responsabili del World Erotic Art Museum hanno infatti citato in giudizio il fotografo, chiedendogli un risarcimento per almeno due milioni di dollari. Thomas Hawk avrebbe innanzitutto violato il copyright a tutela delle varie opere esposte al museo .

E non è tutto . Il fotografo avrebbe ignorato un apposito cartello che vieta l’utilizzo del flash o comunque la realizzazione di fotografie professionali. Secondo i vertici del museo, Thomas Hawk si sarebbe presentato come un reporter.

Pare però che l’uomo non si sia minimamente accorto del segnale di divieto, avendo tuttavia eliminato il flash per sicurezza. Hawk non avrebbe mai dichiarato di essere un inviato per qualche giornale.

Ma i vertici del World Erotic Art Museum non lo hanno accusato solo di violazione del copyright. Gli album su Flickr avrebbero violato anche il trademark del museo, data la presenza non autorizzata del suo nome completo al di sotto di ogni fotografia .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
17 gen 2011
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