Shuttle, risolto il mistero delle crepe

Shuttle, risolto il mistero delle crepe

NASA conferma di aver individuato la fonte del problema e rassicura sulla tenuta del prossimo volo dello Shuttle Discovery. A essere in forse è ora la partecipazione di uno degli astronauti previsti per la missione
NASA conferma di aver individuato la fonte del problema e rassicura sulla tenuta del prossimo volo dello Shuttle Discovery. A essere in forse è ora la partecipazione di uno degli astronauti previsti per la missione

La versione iniziale dell’articolo lasciava intendere Mark Kelly come comandante della missione ST-133. Il comandante Kelly è stato invece designato come leader della successiva. L’articolo è stato aggiornato di conseguenza per chiarire l’ambiguità. Ringraziamo il lettore che ci ha segnalato l’imprecisione.

Roma – Dopo un paio di mesi passati a rimuginare sulle crepe apparse sulla superficie dei serbatoi di propellente esterni , NASA dice ora di aver capito il perché del problema e sa come porvi rimedio in maniera efficace. Lo Shuttle “Discovery” partirà (come da ultima previsione) il prossimo febbraio, mentre resta da chiarire la difficile posizione di uno degli astronauti di missione a causa del suo coinvolgimento familiare con la deputata democratica caduta recentemente vittima di un attentato.

La navetta Discovery presterà servizio nel corso della missione STS-133, con l’obiettivo di trasportare rifornimenti e il modulo logistico polivalente Leonardo sulla Stazione Spaziale Internazionale. La partenza della missione era stata ritardata per la presenza di crepe sul serbatoio di carburante, e NASA aveva annunciato un’indagine tesa a capire l’origine e le possibili ricadute del problema.

Le crepe esterne hanno portato all’ultimo di una serie di ritardi che ha fatto slittare la missione in pieno 2011, e ora NASA conferma : la causa scatenante è stata “una combinazione di problemi di fabbricazione e sollecitazioni a cui è stato posto il serbatoio quando è stato riempito di ossigeno liquido superfreddo e idrogeno liquido”.

L’agenzia spaziale USA ha apportato le opportune riparazioni al serbatoio, “rattoppando” le crepe e dando il via libera definitivo alla missione STS-133. La partenza è ora prevista per il prossimo 24 febbraio, mentre resta da chiarire la partecipazione alla missione ST-134 (quella finale) del comandante Mark Kelly – marito della deputata Gabrielle Giffords colpita alla testa in una sparatoria a Tucson. Gli amministratori NASA dicono che toccherà al comandante Kelly decidere se partire per andare in orbita, o restare sulla Terra accanto alla moglie in convalescenza.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 13 gen 2011
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