L'era digitale della biblioteca Kennedy

L'era digitale della biblioteca Kennedy

Trasferito online il materiale conservato nell'archivio presidenziale. Digitalizzati circa 200mila documenti. La speranza è quella di regalarli alle giovani generazioni
Trasferito online il materiale conservato nell'archivio presidenziale. Digitalizzati circa 200mila documenti. La speranza è quella di regalarli alle giovani generazioni

John Fitzgerald Kennedy continua a far parlare della sua vita anche dopo quasi cinquant’anni dalla sua tragica scomparsa. Sembra , infatti, che la biblioteca del presidente stia per trasportare tutti i suoi documenti in Rete, diventando così il primo archivio presidenziale totalmente disponibile online .

L’annuncio arriva dalla fondazione legata alla biblioteca: “la nostra speranza è quella di raggiungere le nuove generazioni in tutto il mondo”, dichiara Tom Putnam, direttore della struttura. “Per molti giovani, se qualcosa non è presente in Internet non esiste. Questo ha fatto sì che democratizzassimo il nostro patrimonio. Non ci sarà più bisogno di recarsi qui o di fare affidamento suelle interpretazioni di altri”.

Il lancio online arriva dopo quattro anni di lavoro e 10 milioni di dollari spesi per digitalizzare circa 200mila documenti: 300 nastri audio contenenti più di 1245 telefonate, discorsi e incontri; 300 opere museali, 72 pellicole e 1500 fotografie, tutti trascolcati in Rete.

La cerimonia di presentazione è stata officiata presso il palazzo nazionale degli archivi a Washington, alla presenza di Caroline Kennedy, presidente della fondazione: “I miei genitori credevano che la storia fosse una dei nostri più grandi insegnanti”, ha affermato la figlia del Presidente. “Dal momento che i giovani si rivolgono sempre più a Internet come fonte principale di informazione, la nostra speranza è che gli archivi della biblioteca disponibili online permettano alle nuove generazione di conoscere questo importante capitolo della storia statunitense. E, nello scoprire gli eroi del movimento dei diritti civili, i pionieri dello spazio cosmico e i primi volontari dei Corpi di Pace, ci auguriamo che essi siano anche spinti a chiedersi cosa poter fare per il loro paese”.

La volontà di trasferire le proprie carte fuori dalla biblioteca di casa pare sia stata espressa dallo stesso Kennedy, come una sorta di premonizione, in risposta a una domanda ricevuta durante una conferenza stampa del 1961: “Attraverso i mezzi scientifici della riproduzione (…) che cresceranno certamente col tempo, faremo il possibile per riprodurre i documenti chiave affinché siano disponibili per tutti”.

Digitalizzare tutti i documenti si è rivelato un lavoro particolarmente intenso, che ha richiesto l’utilizzo di strumentazioni speciali, in particolare per i materiali audio e video. AT&T, EMC, Iron Mountain e Raytheon sono le aziende che hanno reso possibile il raggiungimento del risultato, attraverso la fornitura di dispositivi hardware e software del valore pari a 6,5 milioni di dollari.

La biblioteca continuerà a digitalizzare circa 100mila pagine all’anno tra le migliaia di foto e documenti. Mantenendo un simile ritmo, si stima che ci vorrano più di cento anni per digitalizzare tutto il materiale appartenente all’aministrazione Kennedy.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
14 gen 2011
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