UE, un programma per reagire alle catastrofi

UE, un programma per reagire alle catastrofi

Progetto finanziato dalla Commissione europea per raccogliere tempestivamente informazioni necessarie a rispondere ad un evento drammatico. In Italia ci lavora Alcatel-Lucent
Progetto finanziato dalla Commissione europea per raccogliere tempestivamente informazioni necessarie a rispondere ad un evento drammatico. In Italia ci lavora Alcatel-Lucent

L’Europa sta pensando ad un sistema di allerta e informazione per reagire alle situazioni di maggior crisi : il progetto si chiama Emergency Support System ( ESS ) e punta ad essere un efficace sistema di coordinamento di informazioni e dispacci colmi di indicazioni per reagire ad un evento drammatico, come un terremoto o un’alluvione.

Dagli attacchi terroristici alla catastrofi naturali, tutte quelle situazioni dell’ordine di tragedia che fanno sentire l’uomo troppo piccolo e inutile, possono diventare il capo d’azione del sistema ESS: quest’ultimo intende gestire le situazioni d’allarme “nei prossimi anni in modo più efficace e coordinato da parte dei diversi enti preposti e con più informazioni per i cittadini”. ESS rappresenta, infatti, un “cervello” per la gestione tempestiva e multidirezionale delle situazioni di pubbliche emergenze, che passa da una raccolta efficiente e univoca di informazioni su quanto sta accadendo, ad un centro per divulgare al meglio le indicazioni per portare soccorso alle persone in pericolo.

Una parte importante del progetto passa per i laboratori italiani di Alcatel-Lucent a Battipaglia, che vi ha iniziato a lavorare dopo la valanga di fango che ha travolto Sarno grazie anche all’impegno di uno dei dipendenti dello stabilimento nella Piana del Sele, Carmine Lausi : lo stesso Lausi guida il team a cui compete lo sviluppo del sistema di gestione della comunicazione con gli organismi di sicurezza e con i cittadini. Al programma partecipano inoltre altre 18 tra aziende e laboratori internazionali di nove diversi paesi: il progetto è finanziato dall’Unione Europea (che fornisce 9 dei 14 milioni di euro di fondi) e fa parte del Settimo Programma Quadro Europeo. È stato cioè individuato come una delle possibili strategie rilevanti a livello europeo per l’intervento nelle future situazioni di emergenza.

Tra gli obiettivi del progetto quello di unificare i flussi di informazione (senza rallentarli), migliorandone tempestività e “intelligenza” (cioè validandola escludendo notizie ridondanti e contraddizioni): utilizzerà tutte le fonti possibili (come sensori, dispositivi di geolocalizzazione, videocamere disponibili su piattaforme fisse o mobili). Una volta validate le informazioni, il sistema provvederà ad inviare le comunicazioni in tempo reale alle squadre impegnate sul territorio, alle autorità impegnate nelle situazioni di crisi, alle strutture di supporto (ospedali in primis) e ai singoli cittadini, e per farlo passerà attraverso i mezzi di comunicazione più opportuni, dalle chiamate telefoniche con messaggio registrato, passando per l’invio contemporaneo di SMS ed email, fino ad arrivare ai messaggi su display stradali ecc.

Il progetto ESS verrà completato entro il 2013 e ha già segnato un primo passo qualificante con una fase di test condotta in Germania nel 2010 , che ha validato un primo prototipo del sistema dimostrando la sua capacità di soddisfare i requisiti di base.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
17 gen 2011
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