Microsoft, trimestrale da numero uno

Microsoft, trimestrale da numero uno

Oltre Kinect, che nelle festività ha riscosso un grande successo, ottime anche le performance di Office 2010 e la tenuta di Windows 7
Oltre Kinect, che nelle festività ha riscosso un grande successo, ottime anche le performance di Office 2010 e la tenuta di Windows 7

Solidi risultati nell’ ultima trimestrale rilasciata da Microsoft: superano anche le aspettative degli analisti e tengono dietro Apple che era data in sorpasso.

Redmond registra un fatturato di quasi 20 milardi di dollari, cresciuto del 5 per cento rispetto al trimestre al precedente, con un profitto di 6,63 miliardi di dollari e un guadagno di 0,77 dollari ad azione.

Numeri che hanno superato anche le aspettative degli analisti , che avevano scommesso sul sorpasso di profitto da parte di Apple , che Redmond continua a mantenere dietro da questo punto di vista, stavolta superata di 63 milioni di dollari.

La crescita di Microsoft, oltretutto, è calcolata rispetto al precedente anno finanziario, quindi rispetto a numeri che riflettevano il fatturato dilazionato del successo di Windows 7, che da solo valeva 1,71 miliardi di dollari: senza questi il profitto sarebbe valso un più 15 per cento, 28 per cento ad azione.

I numeri si riferiscono al secondo trrimestre finanziario, che per Redmond si chiude il 31 dicembre: uno dei principali fattori di successo nel periodo delle feste è stato il lancio di Kinect che in appena 60 giorni ha venduto 8 milioni di unità e che, come dice il CFO Microsoft Peter Klein, “ha superato di molto le nostre aspettative”. Il controller ha trainato poi le vendite delle console Xbox e dei suoi giochi.

La divisione Business ha visto i profitti crescere del 24 per cento rispetto all’anno precedente, con la punta di diamante rappresentata da Office 2010, comprese le soluzioni cloud.

Capitolo mobile: nessun ulteriore numero preciso su Windows Phone 7, ma Microsoft dice che sono 100 le app che vengono aggiunte ogni giorno sul marketplace della piattaforma .

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
28 gen 2011
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