Latitude, fila al check-in

Latitude, fila al check-in

Aggiornamento per il servizio di Google che adotta da ultima la funzione propria di altri social network geolocalizzati. Ma con un'automazione in più
Aggiornamento per il servizio di Google che adotta da ultima la funzione propria di altri social network geolocalizzati. Ma con un'automazione in più

Google Latitude diventa sempre più social e, seguendo le offerte degli altri social network geolocalizzati, dà ora ai suoi utenti la possibilità di effettuare check-in e aggiudicarsi distintivi simbolici. Con qualche novità dal punto di vista dell’automazione.

Con l’ aggiornamento di novembre il servizio di geolocalizzione di Google aveva assunto un taglio sempre più social: oltre ad offrire la possibilità di registrare la cronologia dei propri spostamenti, faceva il suo esordio Google Location Alerts , attraverso cui l’utente può scegliere di ricevere notifiche via email o SMS nel momento in cui un amico si trova nelle vicinanze.

Proprio in questa direzione va anche l’ ultimo aggiornamento : l’utente stesso, ora, potrà effettuare il check-in pubblicizzando non solo alla cerchia di amici ma anche ad altri la propria posizione attraverso il proprio Google Profile, aggiungendovi foto o informazioni sull’attività che si sta svolgendo in quel luogo. Al via, inoltre, la possibilità di vedersi attribuire con l’utilizzo del servizio una serie di distintivi “VIP” e “Guru” sul modello instaurato dagli altri protagonisti del settore.

A differenza di alcuni di questi, inoltre, Google Latitude permetterà di automatizzare (come già fa da un anno Foursquare) il check-in in determinati luoghi indicati dall’utente, effettuandolo senza che questi prenda in mano lo smartphone. Allo stesso modo sarà automatico il check-out nel momento in cui si lascia il luogo indicato, un’altra novità dell’aggiornamento.

I 10 milioni di utenti che possono vedere sulla mappa dove si trovano approssimativamente i propri amici potranno dunque decidere ora di scegliere di geolocalizzare la propria posizione in automatico e in background. Rischiando di arrivare al punto di dimenticare di essere di fatto tracciati.

Il check-in, tuttavia, rappresenta un servizio esclusivamente opt-in: occorre scegliere di utilizzarlo e, data la pervasività che può avere nella vita di una persona, con i conseguenti rischi connaturati, questa era l’unica soluzione per evitare accuse di violazione della privacy degli utenti.
Per ribadire l’intenzione di lasciare il controllo in mano all’utente, il servizio permette di scegliere se condividere il singolo check-in pubblicamente, solo con gli amici o se tenerlo per sé.

L’aggiornamento sarà per il momento disponibile su Google Maps 5.1 per Android e arriverà su iPhone (dove ha esordito da dicembre ) nei prossimi mesi.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
2 feb 2011
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