Bernabé e la grande abbuffata dei provider

Bernabé e la grande abbuffata dei provider

Google e Facebook dovrebbero smetterla di approfittare delle infrastrutture degli operatori senza contribuire alle spese di gestione. Le telco potrebbero offrire servizi ad alta qualità: al giusto prezzo, si intende
Google e Facebook dovrebbero smetterla di approfittare delle infrastrutture degli operatori senza contribuire alle spese di gestione. Le telco potrebbero offrire servizi ad alta qualità: al giusto prezzo, si intende

L’era del “pasto gratis” potrebbe presto volgere al termine, lasciando a stomaco vuoto i principali content provider del web. Parola dell’ AD di Telecom Italia Franco Bernabé, almeno nelle dichiarazioni rilasciate nel corso di un’intervista con il quotidiano britannico Financial Times .

Giganti del calibro di Google e Facebook dovrebbero dunque darsi una regolata, smettendo di approfittare delle infrastrutture di rete a loro garantite dagli operatori. I vari fornitori di contenuti farebbero un “uso massiccio” dei network di telecomunicazione, senza però contribuire al loro effettivo sviluppo .

Bernabé – intervenuto in qualità di presidente dell’associazione degli operatori mobile GSMA – non sembra aver dimenticato il principio noto come neutralità della Rete. Ma allo stesso tempo ha sottolineato come gli operatori possano offrire nuovi servizi di alta qualità ai content provider .

Servizi di qualità superiore, appunto offerti ai fornitori di contenuti per “servire meglio i consumatori”. “Ovviamente questi servizi saranno remunerati” ha aggiunto il presidente di GSMA. Società come Google non potrebbero più pensare di sfruttare le infrastrutture evitando di contribuire a spese di gestione pari a miliardi di euro .

Stando ad alcuni dati pubblicati dalla società d’analisi IDC , il traffico mobile dei dati in Europa crescerà in media del 15 per cento all’anno . Un’altra ricerca pubblicata da Canalys ha sottolineato come la spesa annuale di gestione dei network sia destinata ad aumentare del 28 per cento rispetto al 2010 .

Bernabé ha dunque illustrato uno scenario in cui ad una rete leggera è ormai subentrato un traffico sempre più caotico dei dati, con una fame atavica dimostrata da video in streaming, P2P e servizi VoIP. YouTube (e simili) dovrebbe pertanto smetterla di succhiare banda in maniera del tutto gratuita.

Questione delicata, affrontata negli Stati Uniti dalla Federal Communications Commission (FCC). I principi a tutela della net neutrality sarebbero intoccabili su rete fissa, più morbidi invece in ambienti mobile in continua crescita. Quale sarà la posizione europea al riguardo?

L’intervista concessa da Bernabé al FT apre di fatto al summit che verrà ospitato dalle autorità del Vecchio Continente il prossimo 3 marzo. Un’occasione di incontro – o scontro – tra le varie compagnie telefoniche e principali content provider.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
14 feb 2011
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