IcedRobot, fork di Android contro Oracle

IcedRobot, fork di Android contro Oracle

Un piccolo gruppo di sviluppatori annuncia di aver dato vita all'ennesimo "fork" del mondo open source: IcedRobot è pensato per mettere Android al sicuro dalle pretese legali di Oracle e per renderlo compatibile con sistemi desktop x86
Un piccolo gruppo di sviluppatori annuncia di aver dato vita all'ennesimo "fork" del mondo open source: IcedRobot è pensato per mettere Android al sicuro dalle pretese legali di Oracle e per renderlo compatibile con sistemi desktop x86

C’è un’ombra che incombe minacciosa sul mondo dei sistemi operativi mobile, ed è la battaglia legale scatenata da Oracle nei confronti di Google per la presenza di codice protetto da copyright all’interno di Android. Le conseguenze della nuova contesa tra colossi dell’IT potrebbero essere significative, e per mettere il giovane OS mobile al riparo un gruppo di sviluppatori si è industriato producendo la fork IcedRobot .

Annunciato al FOSDEM 2011 da David Fu e Mario Torre, IcedRobot è un nome-ombrello che in realtà comprende due progetti diversi: GNUDroid (IcedRobot Micro Edition) mira a creare un’implementazione di Android basata su OpenJDK (implementazione open source delle specifiche di Java); GNUBishop (IcedRobot Standard Edition) vuole estendere le funzionalità di Android a quelle tipiche dei sistemi desktop.

L’obiettivo primario di IcedRobot è naturalmente quello di “estirpare” la virtual machine Dalvik – il motivo del contendere tra Oracle e Google – e sostituirla con una nuova VM basata su OpenJDK, mentre quello secondario prevede la possibilità di far girare l’OS creato da Google su qualsiasi versione del kernel Linux e non solo su quella customizzata da Mountain View per il suo assalto al mercato dei MID.

Creato a partire dalla base di codice di Android 2.3, IcedRobot ha infatti molte più probabilità di venire adottato dagli enthusiast dei PC (x86) propriamente detti piuttosto che dai grandi produttori di smartphone e tablet. Gli autori dell’annuncio al FOSDEM 2011 non sembrano essere particolarmente organizzati dal punto di vista delle comunicazioni al pubblico, nondimeno dimostrano coraggio fissando obiettivi ambiziosi che potrebbero avere ricadute positive anche per Google.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
17 feb 2011
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