Cybercop, la brigata antispam

Cybercop, la brigata antispam

E' quella che hanno in mente gli alti papaveri della Commissione federale americana sul commercio: vogliono poteri speciali dal Congresso per colpire gli spammer duramente, ovunque si trovino, negli Stati Uniti o all'estero
E' quella che hanno in mente gli alti papaveri della Commissione federale americana sul commercio: vogliono poteri speciali dal Congresso per colpire gli spammer duramente, ovunque si trovino, negli Stati Uniti o all'estero


Washington (USA) – 13 pagine fitte fitte di motivazioni per ottenere dal Congresso poteri speciali per identificare e perseguire gli spammer, quelli che invadono la rete e le caselle di posta altrui con milioni di messaggi elettronici non richiesti. Questa è la documentazione che la Federal Trade Commission americana ha presentato al Congresso per varare delle vere e proprie “brigate antispam”.

Che lo spam sia un fenomeno gravissimo e pesantissimo per il settore pubblico e per quello privato nonché per i singoli utenti è ormai un fatto assodato presso il Legislatore statunitense, che ha all’esame diverse proposte di legge per fare la guerra allo spam. Ma ora si vogliono mettere in campo nuovi e più efficaci strumenti antispam.

L’idea della FTC è quella di dare vita al suo interno, sfruttando gli investigatori già attivi su tutti i fronti delle proprie attività, ad una speciale unità, una sorta di divisione cybercop antispam a cui affidare nuovi poteri. Tra questi la possibilità di chiedere segretamente ai provider il nome di un proprio utente o di scambiare informazioni importanti per l’identificazione degli spammer con forze dell’ordine di altri paesi.

Messo così è quasi ovvio che il contenuto della bozza di “International Consumer Protection Enforcement Act” (ICPEA) abbia già fatto rizzare le orecchie ai difensori dei diritti civili, che temono che con la scusa della battaglia antispam si finisca per erodere ulteriormente le già traballanti garanzie dell’utente internet americano, e forse non solo americano.

In realtà il testo della FTC prende di mira non solo lo spam ma più in generale le frodi commesse in rete e, secondo il suo parere, “sarebbe davvero efficace consentire alla FTC di investigare gli spammer con maggiore forza e lavorare al meglio con le forze dell’ordine di paesi partner… FTC ritiene che la proposta fornirebbe strumenti più efficienti di investigazione e repressione e migliorerebbe gli sforzi della FTC nel far rispettare la legge nel suo complesso”.

Tutto questo ora verrà dibattutto in audizioni tenute da un Comitato parlamentare che ascolterà anche i rappresentanti delle associazioni dei diritti civili. Si farà sentire anche il boss di EPIC , Mark Rotenberg, paladino della privacy nell’era digitale, che si prepara a bocciare la proposta. Secondo Rotenberg la collaborazione internazionale della FTC è cosa buona ma la bozza presentata porta conseguenze troppo grandi. “Si tratta di una proposta – ritiene Rotenberg – che apre le porte all’abuso, creando nuove autorità di controllo senza salvaguardie corrispondenti”.

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Pubblicato il
12 giu 2003
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