PI Hardware/ Packard Bell Maestro 230 LED HD

PI Hardware/ Packard Bell Maestro 230 LED HD

Schermi con risoluzione 1080p, dimensione superiore ai 20 pollici e retroilluminazione a LED. Un lusso non più riservato alle tasche più profonde. La prova di un esemplare con prezzo al pubblico inferiore ai 200 euro
Schermi con risoluzione 1080p, dimensione superiore ai 20 pollici e retroilluminazione a LED. Un lusso non più riservato alle tasche più profonde. La prova di un esemplare con prezzo al pubblico inferiore ai 200 euro

I produttori di componenti per personal computer hanno capito che, al pari della qualità, il design diventa sempre più spesso un fattore fondamentale nella scelta delle "parti esterne" di un sistema, unica discriminante nella moltitudine di prodotti accomunati dalle medesime specifiche tecniche e da prezzi d’acquisto ravvicinati. La passata esperienza con i display LCD MS236H e LS246H di Asus fa scuola, i freddi "numeri" sono inseriti in un contesto decisamente accattivante, che fa terra bruciata della concorrenza e stampa nella mente del consumatore la frase: "Wow, voglio uno di questi!"

È chiaro che gli altri competitor non possono fermarsi a guardare, e devono scendere in campo con qualcosa capace di dare del filo da torcere alle suddette proposte. Packard Bell propone, fra le altre cose, la sua ultima creazione in fatto di LCD extralarge , Maestro 230 LED HD , monitor da 23 pollici a trattamento opaco con retroilluminazione LED e risoluzione Full HD, oggetto della recensione odierna.


Il monitor Packard Bell Maestro 230 LED HD

La dotazione di serie fornita dal produttore comprende:

  • Un alimentatore esterno
  • Un cavo DVI -> HDMI
  • Un cavo DVI-I
  • Un cavo VGA D-SUB 15-pin
  • Un CD con software e manuale di istruzioni
  • Un pieghevole per la garanzia.

La dotazione di serie

Nella tabella seguente abbiamo riunito le specifiche tecniche principali del display che stiamo analizzando.


Specifiche tecniche

Come tutti i monitor attualmente più commercializzati, anche il Maestro 230 LED HD di Packard Bell utilizza un pannello TN (twisted-nematic) che tecnicamente rappresenta la scelta migliore per i prodotti da destinare alla visione di contenuti molto dinamici. Generalmente la risposta alle transizioni di tipo gray-to-black , gray-to-gray e black-to-gray è molto rapida seppure il produttore in questo caso dichiari un tempo di risposta di 5ms (a nostro avviso più che sufficienti per vedere in maniera fluida video e film).

Il pannello ha una profondità di 16,7 milioni di colori ma non offre 8-bit per canale RGB (24-bit complessivi) come invece sarebbe richiesto per ottenere una simile qualità (2^24 = 16,7 milioni). Invece nativamente sono disponibili soli 6-bit per canale, per un totale di 18-bit che possono gestire fino ad un massimo di 262.000 colori. Per raggiungere una visualizzazione di 16,7 milioni di sfumature viene fatto ricorso alla tecnologia HiFRC , evoluzione della più nota FRC ( Frame Rate Control ) la quale permette di raggiungere "solo" una profondità di colore di 16,2 milioni di sfumature.

FRC è un metodo di dithering temporale che combina pixel adiacenti per simulare la sfumatura desiderata effettuando un ciclo fra sfumature di colore differente per ogni nuovo frame. Questa tecnica potrebbe creare un tremolio indesiderato specie con i toni scuri. HiFRC aggiunge, a quanto detto, una tecnica di incremento del range dinamico per ottenere i 16,7 milioni di colori desiderati da un pannello basato su soli 18-bit.

La retroilluminazione a LED e le doti di luminosità e contrasto dichiarate permettono il raggiungimento di una più elevata qualità delle immagini. La prima, inoltre, garantisce consumi ridotti tali da far rientrare questo monitor all’interno delle restrittive specifiche Energy Star 5.0 con consumi in standby che soddisfano anche le più recenti normative europee ( CE 1275/2008 ).

Come accade per tutti gli altri display che trovate nella tabella qui in alto, Packard Bell ha scelto di utilizzare un alimentatore esterno. Questa decisione è necessaria al fine di ottenere una struttura complessiva del monitor molto sottile e snella, seppure a nostro avviso, viste le dimensioni dell’alimentatore stesso, sarebbe auspicabile potesse essere integrato ad esempio nella base.


Packard Bell Maestro 230 LED HD

Il Packard bell Maestro 230 LED HD è caratterizzato da un design molto curato, con l’immensa cornice di colore nero lucido sospesa a mezz’aria tramite un piede in alluminio dalla larghezza ridotta, fuori asse rispetto al centro del monitor e saldamente connesso ad una piccola base rettangolare. Tale conformazione va a nozze con l’ufficio tecnico od altro ambiente a prevalenza di alluminio e vetro, come nelle più recenti tendenze per i moderni salotti.


L’aspetto del Packard Bell Maestro 230 LED HD

La base è realizzata con lo stesso materiale della cornice e presenta la medesima colorazione, con bordi smussati e un inserto in alluminio che fa da connessione alla staffa. Nell’insieme si ottiene una buona impressione di solidità, ma la robustezza è effettiva tanto che il pannello non presenta alcuna eventuale flessione verso il lato sinistro.


La base del Packard Bell Maestro 230 LED HD

I comandi che pilotano l’accensione e le funzioni del monitor sono tutti collocati all’angolo inferiore destro e posizionati dietro la cornice, in modo da risultare praticamente invisibili a macchina spenta. L’accensione del monitor fa sì che il tasto principale si illumini di bianco rendendosi visibile attraverso la parte trasparente della cornice stessa.


I tasti di regolazione e di accensione

Estetica innanzitutto! I designer di casa Packard Bell hanno pensato di utilizzare una scocca di colore nero lucido anche sul retro, in modo da impreziosire la visione generale e far sì che il prodotto risulti bello anche per un eventuale interlocutore posizionato frontalmente rispetto alla postazione di lavoro. Il piede è stato arricchito da un inserto nero che lo percorre per tutto il senso della lunghezza, mentre in alto sul pannello posteriore è presente un inserto in alluminio col logo del produttore, garantendo un’ulteriore nota di colore.


La sezione posteriore

Le connessioni sono disposte nella zona posteriore nei pressi dell’area centrale, inserite in un pannello di dimensioni contenute e senza portello. Troviamo, con ordine, una porta per l’alimentatore esterno, un connettore HDMI, un connettore DVI-I ed un connettore VGA D-SUB 15-Pin. Stupisce il fatto che le connessioni siano praticamente a vista e non disposte in prossimità della staffa, in modo da confondersi con questa e risultare "più nascoste" ad un osservatore esterno. Manca una connessione audio che risulterebbe molto utile quando il monitor è collegato ad una presa HDMI (sia per collegare un paio di cuffie che un impianto audio esterno).


Pannello delle connessioni

La particolare conformazione della staffa permette regolazioni del solo angolo verticale, e rende impossibili le variazioni verso l’alto od il basso. Il range è  abbastanza esteso: permette di adattare il prodotto a persone di ogni statura e consente il piegamento anche verso il basso, in modo da potersi godere un film in Blu-ray stando comodamente spaparanzati in poltrona.


Regolazione dell’angolo verticale (da -5° a +15°)

L’accesso al menù per le regolazioni avviene tramite pressione di uno dei quattro tasti di servizio: una piccola finestra di color arancione appare in basso sullo schermo, con i sottomenù posizionati in direzione dei singoli tasti fisici che permettono la selezione dell’ingresso, l’avvio della modalità AUTO e la regolazione manuale delle singole voci. Stranamente è presente anche una voce per la regolazione del volume, anche se questo modello non dispone di casse integrate e/o connessioni audio.


Menu delle voci principali

Il sottomenù di regolazione della qualità immagine permette la variazione di luminosità, contrasto e temperatura colore. Sono presenti altre voci come quelle relative al posizionamento verticale ed orizzontale dell’OSD, nitidezza e pixel clock, ma nessuna di esse è accessibile per essere regolata.


Regolazione della qualità immagine

Sempre lo stesso sottomenù permette di accedere alla regolazione del tipo di scenario che imposta i parametri secondo cinque valori di default ottimizzati: utente, ECO, desktop, immagini e film.


Impostazioni

Il sottomenù di controllo dell’OSD (on screen display) permette di regolarne il ritardo nello spegnimento in secondi, a partire dall’ultima pressione di uno dei tasti nel pannello di controllo.


OSD

Un sottomenù permette anche ulteriori impostazioni come la regolazione del rapporto di forma dell’immagine, l’attivazione della modalità DDC/CI (protocollo Display Data Channel che permette al monitor di comunicare al PC le modalità di visualizzazione supportate), della modalità ACM per la regolazione automatica del contrasto, la scelta del tipo di ingresso (DVI, VGA, HDMI) e della lingua del menù, oltre al ritorno alle impostazioni di fabbrica.


Impostazioni generali

La pagina delle informazioni permette di leggere le frequenze di funzionamento, la risoluzione corrente (nativa 1920×1080), l’ingresso video ed il numero di serie.


Informazioni

Tutti i monitor da noi testati vengono collegati ad un sistema come quello descritta nella seguente tabella:


Sistema di prova

Di seguito le condizioni di prova:

  • Il monitor viene connesso utilizzando un cavo HDMI o DVI-I. Qualora il prodotto non disponga di ingressi digitali, viene utilizzato un tradizionale cavo VGA analogico. Il modello in esame, in particolare, è stato collegato al sistema via HDMI.
  • Prima di effettuare i test il display è stato pulito con un panno morbido e apposito prodotto e poi lasciato acceso per almeno mezz’ora.
  • I parametri di funzionamento sono stati impostati come di default; le rilevazioni sono state effettuate considerando anche tutti gli altri profili disponibili.
  • Per scoprire punti di forza e debolezza del monitor vengono utilizzate apposite immagini prelevate dalla suite Lagom.nl . Da queste abbiamo tirato fuori una serie di numeri che abbiamo confrontato anche con altri monitor:
    • Livello di nero : misura la profondità del nero grazie all’utilizzo di un’immagine con sfondo perfettamente nero sulla quale sono disegnati blocchi con tonalità molto vicine al nero. Nei pannelli migliori si riescono a distinguere tutte le tonalità.
    • Saturazione del bianco : misura la capacità del pannello di distinguere fra diverse tonalità di bianco. In questo caso ci troviamo di fronte ad uno sfondo bianco puro sul quale sono disegnate delle figure con tonalità molto vicine al bianco.
    • Contrasto : una serie di barre di diverso colore composte da blocchi di tonalità via via crescente mettono a dura prova il pannello. Solo quelli di qualità elevata e con un’elevata profondità di colori riescono a distinguere perfettamente ogni blocco dall’altro.
    • Pixel walking : in taluni casi i display LCD presentano problemi con particolari pattern di immagini, specie quando il numero di bit per colore è ridotto. Una raccolta di quelli più problematici permette di capire se, anche il modello in prova è sensibile a questo fenomeno indicato come pixel walking ovvero pixel che sembrano muoversi anche se sullo schermo è visualizzata una immagine statica
    • Angolo visivo : in questo caso utilizziamo sia immagini di test facenti parte della suite Lagom.nl che un nostro sistema di prova che consiste nello scattare 5 foto con angolazioni di 45 gradi in verticale ed orizzontale quando sullo schermo è visualizzata una particolare immagine di test.
    • Gradiente : una speciale immagine di test con sfumatura continua dal bianco al nero permette di valutare la risposta del pannello, del controller che lo gestisce. Nel momento in cui dovessero esserci dei problemi, la sfumatura è visualizzata come un insieme di bande invece che come una barra di con un incremento continuo delle gradazioni di grigio. Un difetto del genere appare evidente soprattutto con display che dichiarano un certo numero di bit per la profondità di colore ma poi realmente ne contano un numero inferiore.
  • Gamut (insieme di colori che il pannello è in grado di riprodurre): utilizziamo il colorimetro Spyder 3 Elite di Datacolor per verificare quanto la gamma di colori riprodotta dal monitor sia compatibile con la gamma di colori che ci si aspetta da un dispositivo RGB.
  • Uniformità : utilizziamo il colorimetro Spyder 3 Elite anche per verificare l’uniformità della retroilluminazione dello schermo. Effettuiamo le misure in 9 punti suddividendo il pannello secondo una griglia 3×3 a valori di IRE pari al 100% (bianco), all’87%, al 63% ed al 50% (grigio).
  • Rapporto di contrasto : sempre lo stesso colorimetro ci permette di valutare il rapporto di contrasto effettivo considerando, appunto, il rapporto fra un’immagine con luminanza al 100% ed una con luminanza allo 0%. Le misurazioni vengono effettuate variando la luminosità del display dal minimo al massimo consentiti dalle regolazioni.
  • La misurazione dei consumi avviene collegando un apposito wattmetro di precisione fra la presa elettrica e l’alimentatore del monitor. Le rilevazioni vengono effettuate in tre momenti distinti e poi preso il valore medio.

Raccogliamo in questa pagina tutte le misurazioni effettuate con strumenti appositi come il colorimetro per la qualità delle immagini ed il wattmetro per i consumi.


Gamut – In rosso la curva del Maestro 230; in verde la curva sRGB

Dal grafico del Gamut possiamo notare come il Packard Bell Maestro 230 abbia tonalità blu accentuate, al contrario per quelle verdi e rosse. Questo significa che le immagini che guarderete su questo monitor avranno blu accesi e rossi e verdi un po’ più spenti.

Uniformità illuminazione schermo

La retroilluminazione del pannello presenta una non perfetta uniformità: è facile notare come la zona in basso a destra sia quella maggiormente illuminata, viceversa per quella a sinistra. Le differenze fra una zona e l’altra sono in taluni casi anche molto importanti con valori che raggiungono il 20 per cento circa.


Risposta tonale

La risposta tonale mostra valori compresi fra le curve gamma 1,8 e gamma 2,2. Il valore di gamma misurato è pari a 1,9 (quello ideale dovrebbe essere pari a 2,2).


Temperatura colore

La curva della temperatura colore misurata al variare del valore di IRE mostra un andamento assimilabile ad una parabola discendente che parte da 9000°K e per salire verso i 10500°K e poi ridiscendere fino a 8000°K circa.


Livello del bianco e contrasto

La massima luminosità misurata dal nostro strumento è quantificabile in 193,5 candele per metro quadrato, valore leggermente inferiore a quello dichiarato di 250 cd/m 2 . Di conseguenza, anche il rapporto di contrasto è inferiore al valore di 1000:1 dichiarato, e pari a circa 650:1.


Impostazioni OSD

Come abbiamo visto in precedenza, il monitor PB Maestro 230 LED HD offre 4 preimpostazioni oltre alla modalità utente. Attivando ognuno dei 4 profili otteniamo valori differenti di luminosità, rapporto di contrasto e temperatura colore. Le modalità Standard e Grafica sono quelle con la maggiore luminosità, che invece tende ad abbassarsi passando alla modalità Film o Eco. Il rapporto di contrasto rimane invece all’incirca sugli stessi valori.


Consumi

Ottimo il comportamento del Packard Bell Maestro 230 LED HD in termini di consumi. Quando spento l’assorbimento è praticamente zero (o comunque un valore talmente basso che la nostra strumentazione non riesce a rilevare) mentre in standby sale a circa 1W. In modalità standard i consumi sono pari a 24W circa, molto vicini a quelli di un ASUS MS236H.


Consumi rilevati sui diversi profili

La presenza di un profilo "ECO" ci ha incuriositi molto e per questo abbiamo provato a misurare l’assorbimento di corrente per ognuno di essi. Come vedete la modalità ECO è l’unica che in effetti permette di risparmiare energia,facendo scendere l’assorbimento dai 24W circa delle altre a soli 15W. Oltre alle misurazioni effettuate con strumenti di vario genere, valutiamo il monitor anche in maniera più soggettiva. Queste considerazioni sono dunque da prendere con la dovuta cautela, ma possono essere molto utili per capire quali siano i migliori ambiti di utilizzo che si prevedono per questo prodotto.


Punti di forza e debolezza del Packard Bell Maestro 230

Utilizzando un’apposita suite di immagini possiamo analizzare alcuni dei punti di forza e debolezza di questo monitor. Nonostante esso utilizzi un pannello con soli 6-bit per colore, le sfumature appaiono assolutamente uniformi, complice evidentemente la tecnologia HiFRC (si veda il valore assegnato alla voce Gradiente ). Il Maestro 230 vanta ottime doti di contrasto, livello di nero ed assenza di difetti di Pixel Walking . Dove invece non ci convince molto è sull’ampiezza dell’angolo visivo, con un valore che non va oltre quello mediamente garantito da altri prodotti similari.

Non solo benchmark, immagini campione e numeri: quando si tratta di monitor e di periferiche che hanno a che fare direttamente con i nostri sensi, effettuiamo delle valutazioni soggettive attraverso l’utilizzo quotidiano del dispositivo stesso. Per farlo abbiamo installato il Packard Bell Maestro 230 LED HD sulla nostra scrivania e lo abbiamo utilizzato per due settimane guardando film, video e foto, navigando in Internet, giocando, sviluppando codice ed utilizzando software di videoscrittura. Abbiamo coinvolto nelle valutazioni più persone, in modo da avere maggiore obiettività.

Il responso è stato generalmente positivo. In tutte le condizioni di test ci siamo trovati di fronte ad un monitor in grado di offrire un’ampia area visiva, tonalità di colore vive e capacità di non stancare la nostra vista. La fluidità delle immagini in movimento non è messa in discussione, mentre il pannello con finitura opaca permette di evitare fastidiose riflessioni anche se si perde un po’ in brillantezza delle immagini.

Il punto sul quale ci sentiamo invece di muovere delle critiche importanti è relativo alla navigazione nel menu delle impostazioni, resa difficoltosa sia dal posizionamento dei tasti sia dalla scelta dei percorsi. Quando vogliamo passare dalle impostazioni Standard a quelle Film, oppure nel momento in cui vogliamo regolare un determinato parametro, dobbiamo sempre guardare prima di decidere quale tasto pigiare. Insomma, assolutamente non intuitivo. I prezzi dei monitor LCD di dimensioni superiori ai 20 pollici e con risoluzione Full HD sono divenuti ormai alla portata di tutte le tasche. Se fino a pochi anni fa pensare ad una postazione con schermo LCD da 19 pollici poteva far impallidire il nostro portafogli, oggi bastano meno di duecento euro per portarsi a casa un modello al quale occorre far spazio sulla scrivania per far sì che possa starci.

Il Maestro 230 LED HD di Packard Bell, atteso per il prossimo mese di Aprile sugli scaffali dei negozi, sembra aver recepito in pieno questo discorso tanto da essere proposto ad un prezzo ufficiale di 199 Euro, IVA compresa. Se tale condizione sarà verificata, vista la qualità e le prestazioni mostrate, allora non abbiamo timore di attaccare un’etichetta "Ottimo rapporto prestazioni/prezzo" su questo prodotto con diagonale da 23 pollici e risoluzione Full HD.

Sotto il profilo estetico non abbiamo nulla da eccepire: linee lucide, trasparenze e pannello opaco si sposano in un mix nel quale alcuni particolari in alluminio non possono che arricchire la vista nel complesso. L’unico punto che riteniamo migliorabile è quello del pannello dei connettori posteriori: questo potrebbe essere realizzato in senso verticale oppure essere dotato di un pannello di copertura, anche se la cosa sarebbe utile solo per chi utilizza il monitor poggiato su una scrivania o comunque in una posizione dove la parte posteriore è in bella vista.

I tasti per l’accensione e la gestione delle impostazioni sono ben posizionati ma solo riguardo all’estetica. L’usabilità invece ne risente un po’, anche a causa di un menu OSD non propriamente comodo.

La qualità complessiva delle immagini è soddisfacente con colori vivi ed un’ottima risposta ai contenuti in veloce movimento. La mancanza di un trattamento glare non esalta la brillantezza delle immagini ma evita quelle fastidiose riflessioni tipiche dei display lucidi. In questo senso il Maestro 230 si distingue.

Occorre però tenere presente che il pannello ha una profondità di colore nativa di soli 18-bit. Anche utilizzando la tecnica HiFRC per incrementare la qualità delle sfumature e renderla simile a quella di un pannello a 24-bit, ne sconsigliamo l’utilizzo a chi fa grafica professionale o lavora nel campo della fotografia digitale, dove è meglio orientarsi su soluzioni a 24-bit nativi.

Dalle rilevazioni effettuate abbiamo inoltre notato come il pannello presenti alcuni difetti legati alla non perfetta rappresentazione dei colori nello spazio RGB e nella retroilluminazione non uniforme. Si tratta di considerazioni non così importanti se l’uso che se ne fa non è quello professionale: per visualizzare film e foto, giocare, navigare e gestire documenti, il Packard Bell Maestro 230 potrebbe rappresentare un’ottima scelta.

L’ago della bilancia si sposta ancor di più verso questo prodotto se prendiamo in considerazione i consumi, ottimi in standby e da spento (ricordiamo come non tutti i dispositivi quando spenti hanno consumi nulli o quasi), e nella media quando acceso ma con la possibilità di ridurli di molto attivando la visualizzazione ECO.

La dotazione accessoria, infine, è di tutto rispetto. Difficilmente troviamo nelle confezioni dei prodotti rivali cavi con tutti i connettori di cui il monitor può avvantaggiarsi. Il manuale è inoltre ben fatto, pur mancando di informazioni dettagliate.

Produttore: Packard Bell
Sito del produttore: www.packardbell.com

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Pubblicato il
30 mar 2011
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