Uno spam chiede aiuto e interroga tutti

Uno spam chiede aiuto e interroga tutti

Sono molti i lettori che hanno scritto a PI in questi giorni dopo aver ricevuto un singolare messaggio di richiesta di aiuto di un utente che si definisce programmatore espertissimo. Che a Punto Informatico giustifica la sua... attività
Sono molti i lettori che hanno scritto a PI in questi giorni dopo aver ricevuto un singolare messaggio di richiesta di aiuto di un utente che si definisce programmatore espertissimo. Che a Punto Informatico giustifica la sua... attività


Roma – “Spettabile utente, ti spedisco questa email nella speranza che qualcuno si interessi alla mia situazione. Sono un espertissimo programmatore Internet e, per ragioni che non so, non riesco a trovare lavoro. Ho spedito un mucchio di richieste ma senza successo. Chiedo aiuto con questa mail a trovare lavoro. Attualmente non mi faccio grandi pretese, ma come base attuale vorrei 140/150 euro al giorno in partita iva. Sperando in un favorevole riscontro, porgo distinti saluti”.

Con queste parole inizia un messaggio email che molti utenti, più di un migliaio, hanno ricevuto nei giorni scorsi. E in molti hanno scritto a Punto Informatico, perlopiù segnalando un “nuovo tipo di spam”.

Il messaggio, inviato da Gabriele A. di Mantova, con cui Punto Informatico ha fatto quattro chiacchiere ieri, prosegue con i dati personali, i recapiti telefonici ed email e il curriculum vitae.

Su questo messaggio non è daccordo Ernesto, che così scrive a Punto Informatico:
“Dopo email pubblicitarie che tentano di propinarmi ormoni della crescita, convincermi che ci sono bambini bisognosi di cure, propormi affari con nigeriani che cercano di trasferire i loro capitali all’estero, questa volta mi arrivano ben due messaggi di tal A. Gabriele (…) Di sicuro rompe le scatole. Anche se, ironia della sorte, non posso che provare un certo sentimento di solidarietà, visto che sono in cerca di lavoro nel settore internet”.

Conseguenza immediata dell’invio dei messaggi, che Gabriele ha spiegato essere stati poco più di mille, è stata la cancellazione da parte del suo provider dell’indirizzo email di Gabriele, segnalato all’abuse desk da un certo numero di utenti che hanno ricevuto lo spam. “Ma se il Garante vorrà occuparsi della cosa – ha dichiarato Gabriele a PI – sono pronto a risponderne, mi pare importante parlarne”.

Non capita spesso che un messaggio spammatorio, perché inviato senza alcuna personalizzazione ad un alto numero di utenti internet, contenga dati personali e curriculum di chi lo invia. “Dai newsgroup – ha affermato Gabriele – ho tratto un migliaio di indirizzi. Credo che dichiarare spam un messaggio del genere sia affrettato… In fondo lo spam si cancella con un tasto e quella che io ho esercitato può essere considerata alla stregua della libertà di informazione”.

Una tesi, quella sostenuta da Gabriele, che qualcuno ricorderà fu già sostenuta in passato dai Radicali per giustificare le iniziative di propaganda politica di fine 2000.


Dello spam di Gabriele si parla da qualche giorno in diversi forum, come quello di ZeroHack.it , e questo perché non tutti riescono a bollare quel messaggio come semplice spam e archiviare così la questione.

“Credo – ha affermato Gabriele – che la guerra contro lo spam abbia fatto chiudere gli occhi ad alcuni. Si bolla un messaggio come spam indipendentemente dal suo contenuto e questo rischia di tradire le aspettative della libera comunicazione su Internet”.

“Posso rendermi conto dei problemi di uno che manda messaggi così – ha scritto a Punto Informatico Gianluca di Bari – ma credo che chiunque abbia studiato un minimo di programmazione e si sia messo sul mercato abbia passato periodi, magari anche lunghi, in cui non ha trovato lavoro. Ma non si è messo a spammare in giro per la rete”.

Secondo Gabriele, invece, mettere a conoscenza gli altri di un problema del genere non dovrebbe essere censurato. In quanto al fatto che se tutti facessero così ci si troverebbe la mailbox piena di ogni genere di messaggi, Gabriele ha risposto a PI che “non è poi così semplice prendere mille indirizzi e spedire tanti messaggi. Non è insomma alla portata di tutti rastrellare email per questo scopo, e quindi non accade. In più ci vuole davvero poco a cancellare un messaggio indesiderato”.

Inutile sottolineare che raccogliere indirizzi da un newsgroup, costituire una mailing list e inviare un messaggio è considerato illegale dalle normative vigenti, in particolare dalla legge sulla privacy, come più volte dichiarato dal Garante. O ricordare come lo spam rappresenti ormai un costo elevato per tutti gli operatori di rete, nonché un insopportabile fastidio per la gran parte degli utenti. “Credo che se un caso del genere dovesse arrivare al Garante, che spero abbia cose più importanti di cui occuparsi – ha dichiarato Gabriele – possa essere l’occasione per parlarne”. La tesi di Gabriele è che un messaggio inviato a molti indirizzi non sia in sé spammatorio ma che debba dipendere dal suo scopo e dal suo contenuto, più che dalle modalità di trasmissione, se il messaggio è da considerarsi abusivo o meno.

Ad ogni modo, sul newsgroup it.news.net.abuse nelle scorse ore lo stesso Gabriele ha postato un messaggio sulla vicenda che suona “definitivo”:
“Mi scuso formalmente, cospargendomi il capo di cenere per lo spam, stavo cercando lavoro ed ho trovato questo sistema. Non accadrà più, parola mia”.
Basterà a chiudere il caso?

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Pubblicato il
13 giu 2003
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