Copyright, preso l'uploader del sindacato?

Copyright, preso l'uploader del sindacato?

L'attore Wes DeSoto rischierà fino a tre anni di carcere per aver caricato su The Pirate Bay cinque blockbuster hollywoodiani. Gli agenti federali hanno fatto irruzione nel suo appartamento di Los Angeles
L'attore Wes DeSoto rischierà fino a tre anni di carcere per aver caricato su The Pirate Bay cinque blockbuster hollywoodiani. Gli agenti federali hanno fatto irruzione nel suo appartamento di Los Angeles

A muoversi con estrema fermezza sono stati alcuni agenti del Federal Bureau of Investigation (FBI), che hanno fatto irruzione nell’appartamento losangelino dell’attore statunitense Wes DeSoto. Membro del sindacato Screen Actors Guild , DeSoto è stato così accusato di aver rilasciato online alcuni tra i più popolari film del momento , compreso il premio Oscar Il Discorso del Re .

Le indagini erano partite nello scorso febbraio, quando Larry Hahn – attuale direttore della divisione “protezione dei contenuti” della Motion Picture Association of America (MPAA) – entrava in contatto per la prima volta con gli agenti federali. Un gruppo di cinque film hollywoodiani (tra questi, Il Cigno Nero e 127 Ore ) era stato caricato illegalmente tra i marosi di The Pirate Bay .

Il misterioso uploader – nome in codice mf34inc – avrebbe avuto certamente accesso alle versioni destinate alla Screen Actors Guild , data l’alta qualità delle copie consegnate ai pirati della Baia. DeSoto, fresco di una piccola parte nel popolare serial CSI: Crime Scene Investigation , avrebbe dunque stabilito un legame con TiMPE , gruppo specializzato nel caricamento di pellicole non ancora uscite nelle sale.

Lo stesso DeSoto ha sottolineato come quella condotta dai federali sia un’indagine assurda, data la sua totale estraneità dall’universo web del file sharing. Ad incriminarlo sarebbero però almeno due indizi, a partire dallo sfruttamento di un meccanismo unico di watermarking per le singole opere destinate ai singoli membri del sindacato statunitense. Gli agenti sono poi riusciti a collegare DeSoto allo specifico codice d’accesso dei singoli film.

Non è tuttora chiaro quale sarà la fine giuridica dell’attore statunitense. Stando ai dettami del Family Entertainment and Copyright Act del 2005, DeSoto rischierebbe fino a tre anni di carcere per aver aver distribuito online un’opera non ancora pronta per la distribuzione commerciale su larga scala.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
28 apr 2011
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