Il vero PC da 25 dollari

Il vero PC da 25 dollari

Un celebre sviluppatore videoludico britannico ha creato un micro-computer dal prezzo altrettanto micro. Capace di interfacciarsi a TV e tastiera per fornire una piattaforma di computing decente a chiunque
Un celebre sviluppatore videoludico britannico ha creato un micro-computer dal prezzo altrettanto micro. Capace di interfacciarsi a TV e tastiera per fornire una piattaforma di computing decente a chiunque

Il programmatore UK David Braben, meglio noto come sviluppatore dello storico simulatore spaziale Elite , ha realizzato quello che si prospetta essere il primo, autentico computer a basso (anzi bassissimo) costo per studenti e paesi in via di sviluppo. Il computer, Raspberry Pi , è poco più grande di una pennetta USB, nondimeno è dotato di una certa flessibilità e persino della capacità di decodificare flussi video in Full HD (1080p).

Previsto per la commercializzazione nel corso dei prossimi mesi a un prezzo intorno ai 25 dollari USA, Raspberry Pi raccoglie la sfida educativa di progetti come la Children’s Machine di OLCP e prova a spingerla ancora oltre : il “computer” è dotato di una porta USB da un lato e porta HDMI dall’altro, richiedendo per funzionare la connessione di una tastiera e un cavo HDMI per visualizzare l’output su un qualsiasi schermo LCD.

Raspberry Pi è basato su un processore ARM11 a 700 MHz – lo stesso montato sull’iPhone originale – una componente GPU non meglio precisata, 128 MB di SDRAM, uno slot SD Card per lo storage – lo stesso da cui, idealmente, l’utente dovrebbe caricare una qualche distro Linux per poter usare concretamente il dispositivo.

Il sistema è abbastanza potente da gestire grafica OpenGL ES 2.0 a 1080p , dice il suo creatore, e sufficientemente flessibile da essere dotato anche di una fotocamera da 12 Megapixel su un lato del dispositivo.

A che cosa può servire un micro-computer di questo genere? Braben parla genericamente di sviluppo di “piccoli script” per siti web, sviluppo di codice e utilizzi standard come email, Web eccetera. Il programmatore non esclude la possibilità di distribuire Raspberry Pi in forma gratuita qualora si trovasse il modo di finanziare il progetto per altre vie.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
9 mag 2011
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